A Marsala l'Amministrazione Comunale nella gestione del verde pubblico ha fallito. Il voto non arriva alla sufficienza, gravi inadempienze, l'abbandono è sotto gli occhi di tutti. Il giardinetto presente a Piazza Marconi, meglio conosciuta come Porticella, è una piccola savana, con i cestini getta rifiuti completamente arruginiti e pericolosi e sterpaglie ovunque.
La gestione del verde pubblico è inesistente e nessuno fa i dovuti controlli, l'incuria è dilagante come le promesse di questa Giunta.
Verrebbe da dire, per rimanere in tema: “Campa cavallo che l'erba cresce”. E' questo il biglietto da visita della città. In che modo si vuole garantire la fruibilità ai cittadini del verde pubblico? Saremmo tentati anche nel dare la risposta, che è sempre uguale: la responsabilità non è dell'Amministrazione, ma degli operai del verde pubblico.
E cosa ci sta a fare chi ha la delega al personale?
Il giardinetto di Porticella è immerso in una delle principali piazze della città. Complimenti per la gestione delle fontane, roba da 92 minuti di applausi di fila. Alla Fantozzi, però. Sporchissima, piena di melma, acqua verde e maleodorante.
Lo si dica: il Comune ha rinunciato al piano per il verde, quasi nessuno sa che il sindaco, Alberto Di Girolamo, sarebbero tenuto a presentare il “Bilancio arboreo”, quanti alberi sono stati trovati al momento dell'insediamento e quanti ne lascia alla fine del mandato.
Inutile parlare poi di stile di vita salutistico e quanto sia importante camminare a piedi..., pure i bambini sanno che sotto il profilo ambientale il verde produce benefici sulla qualità dell'aria. L'Amministrazione Comunale è a conoscenza che c'è una normativa nazionale, in vigore dal 2013, che prevede per i Comuni al di sopra dei 15 mila abitanti di piantare un albero per ogni bambino nato o adottato?
A Marsala è come parlare cirillico. Eppure i Comuni hanno degli strumenti da utilizzare, come il Piano per il Verde, che consentirebbe di pianificare la città in una visione di sviluppo del sistema del verde urbano.
E invece dobbiamo assistere allo scempio che viene perpetrato ai danni dei giardini, con l'incuria e, passateci il termine, la strafottenza, di chi pensa che non sia importante mantere quelle aree in maniera decorosa. Tra l'altro l'erba alta e la mancata disifestazione dei luoghi producono pulci e zecche, che assalgono i cani quando vi passeggiano. Se ne faccia una ragione il sindaco, è così non il contrario.
E allora se questa macchina amministrativa è così perfetta, per come affannosamente tutti gli assessori, si premurano a raccontare, perchè non funziona? Lo spettacolo del verde pubblico è indegno e indecoroso. Meno convegni, a cui peraltro partecipano i soliti noti per un totale di dieci persone, e più concretezza. Dal Palazzo ogni tanto bisogna scendere, andare per le strade e capire, sul serio senza l'apparire che spesso urta, quello che la città chiede, urla.
E non è una trappola del pessimismo, chiamasi realtà cittadina.
Ci vuole coraggio a pensare di potersi ricandidare, il giudizio su tutta la Giunta è negativo. Basta andare tra la gente per capirne gli umori. Siamo al giro di boa, sono tre anni di Amministrazione targata PD, una sconfitta per la città che è stanca di sentire parlare di “Agenda Ubana” e “Area Vasta”, di progetti che chissà quando avranno inizio. Se non si è capaci di partire dalle piccole cose come si può parlare di grandi progetti?
E siccome questa Amministrazione si è più volta autodescritta come lungimirante e perpiscape vorremmo capire: lo dimostrano adesso o quando nel 2020 andranno a casa?
Perchè il cittadino fa un ragionamento molto semplice: io ti voto per amministrare, per tutelare il mio benessere , tu non sei in grado di farlo e quindi non ti rivoto.
La manuntenzione del verde pubblico rientra in quella ordinaria, pessima. Inesistente. E questa non è una situazione di emergenza ma diffusa.
Altro che decoro pubblico, qui siamo all'abc del formulario della scuola elementare e ad un rinnovato senso civico che non c'è.