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30/05/2018 18:13:00

Maxi condanna per il Comune di Marsala: deve risarcire 3 milioni di euro. Ecco perchè

 Il Comune di Marsala è stato condannato al pagamento di 3 milioni di euro ai proprietari dei terreni espropriati per realizzare l'area artigianale della via Vita.

La condanna è arrivata in seguito ad una sentenza emessa dalla Corte di Cassazione, trattasi di condanna definitiva, dopo un lungo iter che ha visto la prima condanna nel 2013.
I proprietari dei terreni hanno adito le vie giudiziarie chiedendo un maggiore riconoscimento in danaro per l'esproprio subito, poiché l'area era ed è di destinazione commerciale non più agricola. Sarebbe stato fatto un prezzo al ribasso e non per l'uso effettivo urbanistico della zona.
Il Comune fece ricorso pensando di poterla spuntare, invece il danno, adesso, per le casse cittadine è di una gravità senza precedenti.
La sentenza emessa dalla Corte di Cassazione è definitiva ed immediatamente esecutiva, questo significa che ci sono 120 giorni dalla data di notifica effettuata al Comune, si dice sia già avvenuta il 30 aprile scorso, per liquidare la pendenza a seguito di condanna.
Il Comune potrebbe chiedere ai proprietari la rateizzazione del credito vantato, quest' ultimi potrebbero non accordarglielo.

Per un'area artigianale mai decollata arriva, adesso, anche la scure di un credito vantato ed immediatamente esigibile da parte dei privati che vogliono far valere un loro diritto.
L'opera risale al 2006, allora sindaco Eugenio Galfano, per la cui realizzazione sono stati impiegati 7 milioni di euro.
Si suppone ci sia stato un errore di fondo o la dimenticanza, grave ed irragionevole, che i terreni espropriati vadano pagati in base al loro effettivo valore commerciale.
Il Comune potrebbe decidere di affidarsi alla Corte dei Conti per fronteggiare la drammatica situzione che bloccherebbe ancora di più la città.
L'area artigianale è un cimitero all'aperto, senza alcun tipo di indirizzo politico o di sviluppo, non ci sono luci funzionanti. Una fetta di territorio che avrebbe dovuto svilupparsi secondo il progetto realizzato e poi appaltato sotto la sindacatura di Renzo Carini.
Una bella responsabilità adesso per l'Amministrazione guidata da Alberto Di Girolamo, che dovrà fare delle scelte ma certamente non potrà sottrarsi alla sentenza emessa dalla Cassazione.