Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
14/06/2018 06:00:00

La rapina alla gioielleria a Marsala. "Torniamo a lavorare, dispiaciuti per il ferito"

 Sono ancora sconvolti i titolari della gioielleria Di Dia di Strasatti, a Marsala, presa d’assalto da una banda di rapinatori martedì. Non hanno la forza di raccontare, di rivivere quei momenti di concitazione e panico. Non hanno la forza per mettere assieme i vari pezzi di quanto successo. Hanno trovato però la forza di riaprire la saracinesca, di tornare a lavorare. “Dobbiamo riprendere a lavorare e andare avanti”, dice il titolare della gioielleria.


A Strasatti li conoscono tutti, la gioielleria di famiglia è molto nota. E quando è successo il fattaccio nei pressi dell’attività commerciali in molti sono accorsi per capire cosa fosse successo, per dare sostegno alla famiglia Di Dia.
E’ successo tutto in un attimo. Un uomo con il volto coperto da una maschera in lattice e una donna con la parrucca entrano nella gioielleria, una di queste punta la pistola alla tempia alla titolare. Intima di consegnare i soldi, di aprire la cassaforte. Poi il figlio del titolare, in un attimo, con un gesto di coraggio riesce a prendere la pistola e sparare un colpo. Prende di striscio alla testa uno dei rapinatori. “Siamo dispiaciuti per la famiglia di quell’uomo, dico solo questo” commenta il titolare con la voce stanca di chi non ha dormito la notte rivivendo quegli attimi di paura. Ha agito per legittima difesa, con una pistola regolarmente detenuto.


Dopo lo sparo i rapinatori escono di corsa dalla gioielleria. Messi in fuga dallo stesso titolare. Fuori, ad aspettare c’è la polizia che era già sulle loro tracce. Stavano seguendo gli spostamenti di una delle auto della banda quando l’hanno notata parcheggiata nei pressi della gioielleria. Accanto c’era un’altra auto, una Golf a bordo della quale erano seduti Giovanni Esposto, 28 anni, e Gioele Ingrandi, di 24, che facevano da palo. I tre usciti dalla gioielleria si vedono accerchiati. Uno di loro, l’uomo dal volto scoperto estrae una pistola. I poliziotti sparano due colpi in aria, così i malviventi si gettano a terra. Nel frattempo a bordo dell’altra auto, la Fiat Panda, quella che stavano seguendo i poliziotti, c’era Fabrizio Conigliaro, 34 anni palermitano. L’uomo dopo gli spari si è dato alla fuga. E’ stato trovato poco dopo in una casa proprio sulla statale 115, proprio a vicino la gioielleria, presa in affitto per studiare il colpo. In casa sono stati trovati poi altri due componenti della banda, Giovanni Esposto e Gioele Ingrande, mazaresi di 28 e 24 anni.


Ne manca uno all’appello, Giovanni Rasa, 61 anni. E’ l’uomo colpito dal proiettile sparato da uno dei titolari della gioielleria. Viene trovato lungo la vicina linea ferrata mentre tentava di fuggire. Poi si arrende, il proiettile è ancora dentro il suo corpo. Avrà bisogno di un intervento chirurgico per estrarlo. Una volta fermato viene infatti portato all’ospedale di Marsala. L’uomo è stato poi arrestato. Gli altri arrestati, le persone fermate praticamente in flagranza di reato sono Daniele e Salvatore Visconti, di 47 e 57 anni, di palermo, e Rosa Burgarella 37enne trapanese.


Un mezzogiorno di fuoco per la popolosa contrada di Strasatti diventata in pochi attimi come nel far west. Le sirene spiegate hanno messo in panico un quartiere, il tutto per un bottino, poi recuperato, di 1200 euro. Ma soprattutto una famiglia è rimasta sconvolta da una rapina che fortunatamente non ha avuto un epilogo drammatico.