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26/06/2018 06:00:00

Marsala, il bando per l'affidamento del Palasport: regolare o discriminatorio?

Il Palasport di Marsala è chiuso da oltre dieci anni. Doveva essere inaugurato a maggio, secondo quanto comunicato nei mesi scorsi dall’assessore allo Sport Andrea Baiata.

Siamo quasi a fine giugno e ancora non è aperto. Dopo una serie infinita di rinvii, “presumibilmente”, così come riportato sul bando per l’affidamento, dovrebbe essere pronto entro luglio.

Ma in questi giorni ciò che sta creando tanti malumori sia nell’ambiente sportivo locale sia nel mondo politico, non è tanto il suo completamento per essere fruibile, quanto il bando, appunto, con cui l’amministrazione comunale sta cercando di affidarlo ad una società o associazione sportiva. Il 5 luglio è prevista l’apertura delle buste per le società che faranno richiesta al Comune. 

 Come dicevamo, c’è qualcosa che non torna nella costruzione di questo bando a tal punto da farci porre questa domanda: è regolare o troppo discriminatorio per tante società sportive?

 Requisiti affidamento - La prima cosa che salta all’occhio è proprio il punto che riguarda i requisiti per l’affidamento. E’ scritto chiaramente, le società o associazioni sportive devono avere sede legale e operativa nel Comune di Marsala, essere iscritte all’Albo Comunale delle Associazioni Sportive e affiliate a Federazioni Sportive Nazionali riconosciute dal Coni e che praticano queste discipline sportive: Pallavolo, Pallacanestro, Calcio a 5, Scherma, Boxe, Arti Marziali, Ginnastica Artistica e altre discipline compatibili con l’impianto, compresa la Pallamano, anche se è specificato che per quest’ultimo sport è possibile fare solo gli allenamenti in base alle misure attuali della struttura.

Campo di pallamano ridotto rispetto a prima -  In pratica il campo per la Pallamano è stato accorciato di un metro. Fatto tecnico che dovrebbe essere di esclusiva competenza della Federazione di appartenenza e non del Comune. Ricordiamo che per anni, invece, la Pallamano ha fatto base in questo palazzetto.

Altri requisiti - Ed ancora, nel bando si prosegue con gli altri requisiti che devono avere le società richedenti l'affidamento: lo sport deve essere svolto dentro un Palasport; devono avere svolto campionati extra regionali; devono aver gestito Palasport e/o Palestre. Questi punti specifici in pratica escludono ad esempio le società di Calcio a 5 che, pur contemplate come possibili partecipanti, se non hanno gestito una palestra o un palasport ma solo dei campi all’aperto, si vedono già esclusi a priori.

Le tariffe troppo care -  Altro punto dolente del bando, è quello che riguarda le tariffe di utilizzo per le altre società, previste dalla convenzione, e ritenute troppo care, tanto da precludere la fruibilità a diverse squadre e garantirne, invece, un uso quasi esclusivo. Ma vediamo nel dettaglio queste tariffe: 50 euro l’ora più iva per allenamento per una prima squadra; 150 euro più iva, invece, per la partita. Ciò significa che una società sportiva dilettantistica dovrebbe spendere all’incirca tra allenamento e gara attorno ai 1000 – 1100 euro al mese e se ha anche il settore giovanile e porta anche i ragazzi, dovrà pagare 25 euro l’ora per l’allenamento e 50 euro per la partita. Prezzi troppo esosi, dunque. Per fare una comparazione, ad Alcamo si paga 15 euro l’ora per l’allenamento ed è già ritenuto un prezzo caro.

Del bando per la gestione del Palazzetto dello Sport ne abbiamo parlato con Stefano Rallo, colonna storica della pallamano marsalese, esponente del M5S, già candidato alle scorse elezioni regionali. Ci ha detto come la pensa, cosa che peraltro ha già espresso direttamente all’assessore Baiata.

"Un anno fa con l’affidamento della piscina comunale si è fatto tutt’altro - ci dice Stefano Rallo -. Non c’è possibilità di fare nulla, si è costruito un bando attorno ad una società. Se si devono mettere delle limitazioni, si devono mettere a tutti e non pilotare il bando verso un’unica direzione. Non è giusto che si faccia un bando discriminatorio. Io ho parlato con la Federazione del mio sport che è pronta a fare ricorso formale e a portare il tutto in discussione nelle sedi opportune. Ma non riguarda solo la pallamano ma anche le altre discipline.
Se come si dice ci si è attenuti al regolamento comunale, come mai per la piscina non è stato tenuto in considerazione, visto che è stata affidata ad una società di Roma? - continua Rallo -. L’amministrazione è la stessa, il regolamento non è cambiato e, inoltre, al contrario di quello della piscina comunale, il bando non è passato né all’interno della Consulta dello Sport né alla Commissione Sport, Turismo e Spettacolo del consiglio comunale. E’ stato fatto tutto dall’assessore con il funzionario. Non si capisce perché questo regolamento, quando vogliono loro non conta e in questo caso deve contare”.

Altra cosa che sottolinea Stefano Rallo è che per dieci anni il Comune ha costretto società sportive marsalesi ad andarsene fuori, perché non avevano un campo di gioco.  "Adesso non si può dire a queste società: non potete partecipare al bando e non potete prendere in gestione il palazzetto perché non siete state qui a Marsala. Non è colpa loro se sono state costrette ad andare via".

"A Marsala c’erano quattro società di Pallamano: la Venus Marsala femminile in A1; l’Handball in A2; l’Acli Marsala in serie B e Il Giovinetto. Di queste quattro,  - prosegue Rallo - adesso c'è soltanto Il Giovinetto, costretto negli anni ad espatriare ad Alcamo, Mazara e Petrosino. Nonostante ciò ora si limita con questo bando, non solo la partecipazione per la gestione, ma anche la possibilità di tornare a giocare a Marsala per via di tariffe troppo alte".

Questo il post pubblicato dallo stesso Stefano Rallo sul suo profilo facebook, dove è possibile leggere anche altri commenti di appartenenti a società sportive che dicono la loro sul bando: 

 Anche dal mondo politico c’è stata una netta presa di posizione da parte della consigliera comunale Ginetta Ingrassia, che ha chiesto all’assessore Baiata e all’amministrazione del perché non ci siano stati i passaggi naturali presso la Consulta dello Sport e la Commissione consiliare, e chiesto in via cautelativa la sospensione del bando per poterlo rivedere e perfezionare, affinché non sia più discriminatorio e non intervenga in competenze che spettano alle Federazioni sportive e non al Comune. Questa la nota completa della Ingrassia:

 La sottoscritta Luigia Ingrassia, Consigliera comunale di Marsala, dopo aver preso visione dell’avviso pubblico-bando per l’affidamento e la gestione dell’impianto sportivo Palasport di Marsala, chiede all’assessore e all’amministrazione tutta di spiegare la ratio che ha portato alla elaborazione del bando così fatto senza avere prima incontrato nè la Consulta dello Sport, della quale è Presidente lo stesso assessore e che non si riunisce da molto tempo; nè la Commissione di merito che è ancora, dopo molti mesi, in attesa di una bozza di regolamento per affidamento degli impianti sportivi; e neanche le stesse associazioni sportive. Oltre al metodo che chiaramente non condivido, mi lascia perplessa qualche aspetto relativo al bando a mio parere discordante con il regolamento in vigore, in merito al punteggio da attribuire, e nello specifico mi sembra limitativo e vincolante che le associazioni e società debbano essere iscritte a Marsala, che possono costituirsi in Ati, come possibile che sia, ma nella domanda è specificato che devono svolgere attività nel territorio marsalese. Dispiace che non si consideri che il Palasport è chiuso da molti anni e che alcune società per continuare a svolgere la propria disciplina sportiva si sono spostate in altri comuni e sembra quasi che l’amministrazione comunale penalizzi queste due volte, prima quando l’impianto non era disponibile ed adesso limitando l’utilizzo alle stesse. Per tali motivi invito l’A.C. a ritirare il bando in autotutela e a rivederlo alla luce di una costruttiva condivisione evitando che si possano ipotizzare nozioni discriminatorie o nozioni non di competenza del comune come le omologazioni dei campi da gioco, competenze a carico delle singole federazioni.