La politica oggi si trincera dietro il patto di non belligeranza che prende il nome di coalizione civica, mettendo insieme forze che fino a l'altro ieri dialogavano poco.
Trapani ha dato dimostrazione che, oltre le bandiere e gli statuti dei partiti di appartenenza, c'è una visione programmatica ed ampia della città.
Quanto il matrimonio possa durare non è dato saperlo, la fase è nuova e del tutto sperimentale, seppure Giacomo Tranchida sia il garante degli accordi e del patto etico firmato all'inizio della campagna elettorale.
Non si è ancora riunito il consiglio comunale trapanese, a Palazzo Cavaretta, le idee però sono chiare. Le parole, per Tranchida, hanno il peso degli impegni: primo fra tutti quello secondo cui la seconda carica della città, la presidenza del consiglio, vada alla lista che ha preso il maggior numero dei voti. Seguendo la linea, non è difficile immaginare che sarà Peppe Guaina, della lista “Amo Trapani”, che ha portato in dote ben il 16%. Ci sono, tuttavia, da nominare ancora altri due assessori e c'è la vicepresidenza del consiglio comunale.
Non è una esclusiva trapanese quella del centrosinistra che amoreggia con il centrodestra. Stessa cosa è avvenuta a Paceco, a Castellammare del Golfo e il patto tiene pure a Santa Ninfa, dove PD e Forza Italia hanno eletto presidente del consiglio Carlo Ferreri, forzista. Il sindaco, invece, è il riconfermato Giuseppe Lombardino, vicino a Giacomo Tranchida.
A Castellammare del Golfo l'eletto Nicola Rizzo, presentatosi con la lista “Oltre”, ha sbaragliato gli altri quattro competitor, battuta di arresto per l'ex sindaco Nicola Coppola del PD.
Rizzo non è vicino agli ambienti di Forza Italia, ma anche in quel territorio l'asse con una parte del centrosinistra ha vinto.
L'uscente Coppola è stato spinto dai dem a ricandidarsi, da questi non ha poi trovato appoggio, hanno deciso di confluire su Rizzo. Eletto il presidente del consiglio nella persona di Mario Di Filippi , sua vice è Marilena Titola.
L'ex sindaco non è stato riconfermato alla guida della città ma la sua lista non si arrende, Castellammare 2.0 diventerà un'associazione, sganciata dal PD.
La neo formazione sarà punto di incontro e confronto per i cittadini ma avrà cura di proporre attività culturali.
Stallo, invece, senza nemmeno iniziare, per l'Amministrazione Comunale di Paceco.
Il Primo Cittadino, Giuseppe Scarcella, non riesce a mettere tutti d'accordo e a nominare i due assessori mancanti.
Durante la campagna elettorale, in prima battuta, sono stati nominati, e confermati, Gianni Basiricò e Fabrizio Barile. All'appello manca anche l'unità di intenti sulla figura da far votare come presidente del consiglio il prossimo, e vicino, 3 luglio.mIl sindaco Scarcella è stato appoggiato dal PSI di Nino Oddo, segretario regionale del partito, ed è lo stesso socialista ad indicare la via del cambiamento senza subire diktat o condizionamenti: “ I socialisti confidano che il sindaco Peppe Scarcella assolva pienamente al ruolo di leader della coalizione. Gli riconosciamo la storia personale, la statura politica per mantenere fede ad una direttrice di marcia che ha avuto il consenso dei pacecoti”.