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01/08/2018 06:00:00

Sicilia. Abolizione voto di genere, se ne riparla a settembre. Chi è d'accordo e chi no

 L'abolizione del voto di genere, proposto e voluto da Stefano Pellegrino, primo firmatario del disegno di legge, parlamentare regionale marsalese per Forza Italia, verrà discusso solo a settembre in Commissione Affari istituzionali all'ARS.


Troppe le voci fuori dal coro, c'è chi tra le associazioni ha lanciato una raccolta firme online per impedire l'abolizione della doppia preferenza, per le elezioni amministrative e il rinnovo del consiglio comunale.
C'è la proroga dei termini per la presentazione degli emendamenti, più volte Pellegrino ha sottolineato che non è una legge contro le donne ma contro l'intercettazione del voto e la strumentalizzazione delle stesse in lista.


Ci si potrà tappare occhi e orecchie ma finora lo strumento ha avuto dubbia applicazione, le donne in lista spesso hanno avuto il ruolo di ancelle degli uomini che se le sono trascinate in consiglio comunale, al netto poi di pochissimi interventi nelle aule consiliari. Dovrebbe prevalere la meritocrazia e la capacità politica. Va da sé che le donne devono arrivare ai ruoli di rappresentanza istituzionale ma devono farlo con pienezza di espressione, nel rispetto di se stesse e di tutto quello che rappresentano.
Questo accade nei consigli comunali di ogni città ma dovrebbe essere rivisto per ogni tipo di elezione, anche per le regionali, dove spesso i listini hanno garantito posizioni protette a donne e uomini, che non solo non avevano i consensi ma che in termini di produttività sui territori hanno manifestato la loro irrilevanza.


Pellegrino non è una voce isolata, è l'espressione di Forza Italia, il gruppo forzista al momento non ha stoppato il proprio deputato, anzi ne segue la linea.  Della stessa opinione sono i Cinque Stelle, le donne vanno premiate per merito.
C'è chi la pensa in maniera diversa, così Giusy Savarino di Diventerà Bellissima che chiede di mantenere in vita lo strumento della doppia preferenza. Eleonora Lo Curto, capogruppo dell'UDC, è fortemente contraria ad una legge che riporta indietro di decenni la condizione della donna in politica. Il PD contrario all'abolizione di tale strumento. Intanto le sigle sindacali verranno audite in Commissione a partire da questa settimana.
Milena Gentile, presidente dell'associazione Emily, ha già firmato e sta facendo firmare una petizione “per bloccare l'ennesimo tentativo antidemocratico di qualche retrivo "onorevole" del nostro Parlamento siciliano”. Per chi volesse sottoscrivere la petizione può farlo cliccando su questo link.


Sono tante le emergenze che questo governo regionale, presieduto da Nello Musumeci, dovrà affrontare a cominciare dalla protesta delle “Mani bianche” della Formazione professionale, che da ieri hanno iniziato lo sciopero della fame.
I disoccupati della Formazione chiedono risposte celeri e certe, non sono stati tutti richiamati al lavoro e pare che l'albo regionale non sia stato aggiornato: vi fanno parte persone che da anni lavorano all'estero o che addirittura sono decedute.
L'accordo raggiunto la settimana scorsa non piace agli ex lavoratori del settore che scenderanno in piazza Indipendenza con un sit-in permanente.