Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
30/08/2018 06:00:00

Gianfranco Miccichè, l'asso pigliatutto, anche le polemiche e le critiche dei suoi

Gianfranco Miccichè, asso pigliatutto. Il presidente dell'Assemblea siciliana dal 19 luglio è anche parlamentare europeo, subentrato a Salvo Pogliese che si è dimesso subito dopo l'elezione a sindaco di Catania. Miccichè non prende sul serio l'incarico, dice di dimettersi a breve.

Avrebbe dovuto farlo entro il 20 agosto, in assenza di dimissioni si dovrà aspettare la prima seduta del Parlamento di Strasburgo, fissata per il 10 settembre, dove avverrà l'insediamento e poi le dimissioni. Non potrà per legge mantenere il doppio incarico e non potrà avere una doppia indennità, da luglio però percepisce le spese di segreteria da Bruxelles, pari a 3000 euro al mese.

Nessuna volontà da parte sua di mantenere l'incarico al Parlamento europeo, non lascerà la presidenza dell'ARS. Non se ne parla proprio.
Occhi puntati, dunque, sulla prima seduta europea, in quella plenaria dovrebbero arrivare le dimissioni, a prendere il posto di Miccichè sarà Innocenzo Leontini, che non ha gradito le mosse politiche e il perder tempo del commissario forzista. C'è da crederci, Leontini non ha alcun incarico istituzionale e pertanto una volta sulla poltrona del Parlamento europeo godrebbe di una indennità piena, pari a 13 mila euro mensili.

Lo stesso Salvo Pogliese ha palesato il malumore a Berlusconi: Miccichè non ha mantenuto il patto che avrebbe dovuto portare subito Leontini a Bruxelles. Intanto, il Gianfranco siciliano ha tre ruoli importanti: presidente dell'ARS, Eurodeputato, Commissario di Forza Italia.
Non sarà mai troppo tardi quando Silvio Berlusconi capirà che è troppo, pure per i siciliani che credevano in quella idea di liberismo democratico nata nel 1994.

E' Vincenzo Figuccia, parlamentare regionale, a chiedere al presidente degli azzurri di rimuovere Miccichè dalla carica regionale del partito, anche per questioni di imbarazzo che riguardano i fatti relativi alla nave Diciotti: “Miccichè con le sue dichiarazioni ha messo in imbarazzo la maggioranza regionale nei rapporti con il governo nazionale, minando costantemente le interlocuzioni che servono al governo regionale per portare avanti con successo le tematiche legate allo sviluppo della Sicilia.

Andare contro la linea nazionale incrina gli spazi, i risultati e le possibilità che la nostra regione può trarre da rapporti pacifici e normali. Berlusconi allora ci tolga Miccichè dagli imbarazzi e lo sollevi dall'incarico di coordinatore".

Figuccia era un forzista, transitato poi nell'UDC all'arrivo di Miccichè che prese il posto dell'allora coordinatore Enzo Gibiino, catanese e con un aplomb meno ruggente ma diplomatico. Si infiamma l'indignazione politica pure dei Cinque Stelle, Giancarlo Cancelleri, vice presidente dell'ARS, chiede le dimissioni immediate di Miccichè da eurodeputato.

Ignazio Corrao, parlamentare europeo per i grillini, anticipa la presentazione di una interrogazione a Bruxelles: “ Una vergogna targata Forza Italia per la quale chiediamo il parere del presidente Tajiani, sempre pronto a giudicare tutto e tutti. Cosa dice Tajani adesso? Prova imbarazzo o no?”.

Ed effettivamente se cliccate su questo link alla lettera M trovate il nuovo deputato europeo Giovanni Miccichè, iscritto al gruppo del Partito Popolare Europeo (democratici cristiani). Forza Italia.