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13/09/2018 10:08:00

I nodi della Regione, oggi Cuffaro parla in un convegno all'Ars

 Tornano al lavoro le commissioni all'ARS e le sedute dell'Assemblea. Ci sono molte risposte da dare ai siciliani, ad attendere sono le riforme che il Governo regionale ha promesso durante la campagna elettorale. Alte le aspettative.

Senza le riforme la Sicilia resterà ferma al palo, e intanto incombe la spesa dei fondi europei: 700 milioni di euro che, se entro il 31 dicembre non verranno contabilizzati con progetti e opere già avviate, torneranno indietro.

L'estate è stata caratterizzata dall'emergenza rifiuti, Nello Musumeci, presidente della Regione, rassicura: entro il mese di dicembre il piano sarà pronto e presentato.
I rifiuti non andranno più all'estero, la raccolta continuerà ad essere territoriale, in questo prevale la linea dell'assessore Alberto Pierobon.
Musumeci sottolinea di avere trovato una Regione in crisi, a livelli drammatici, ma c'è, adesso, chiarezza su come dovrà essere effettuata la raccolta della spazzatura e dove andrà a finire: “Morirà laddove è nata, ovvero nella stessa provincia”.

Questo nuovo governo regionale ci prova a rimettere in piedi la Sicilia, a razionalizzare la spesa e sopratutto a canalizzare le risorse nei giusti capitoli di spesa.
La Regione, ad esempio, non ha un sistema informatico, paga 40 milioni di fitti passivi quando interi edifici di proprietà restano vuoti. E questo è solo la punta dell'iceberg: “In nove mesi, stiamo rimettendo in piedi l'ente Regione, con progetti concreti che riguardano i comuni costieri, le scuole, le imprese".
Il Presidente parla di macerie che sono state trovate, come la mancanza di un sistema informatico: "Stiamo gettando le basi, solide, per ricostruire, i primi risultati cominciano a vedersi: in questi mesi la sanità ha raggiunto la sufficienza, e non succedeva da anni”.

Le commissioni lavorano a pieno ritmo, Claudio Fava presiede la commissione antimafia e si occuperà del depistaggio delle indagini della morte del giudice Paolo Borsellino, in via D'Amelio. Il primo ad essere audito sarà il legale del collaboratore di giustizia Vincenzo Scarantino.
Questa mattina alle 11.30 Palazzo dei Normanni apre le porte della sala dedicata a Piersanti Mattarella, ucciso dalla magia nel 1980, per ospitare un convegno sulle condizioni dei carceri nel Paese ma per parlare della condizione di fragilità che vivono i figli dei detenuti.
Arriva all'ARS dopo tanti anni Totò Cuffaro, ex presidente della Regione, sarà relatore di un convegno dove racconterà il suo percorso in carcere, il punto di rottura e anche quello di inizio.
Non sono mancate le polemiche da parte dei deputati del movimento Cinque Stelle che si sono opposti, ha ribattuto lo stesso Cuffaro: “Mi vogliono carcerato a vita”.
La condanna di Cuffaro pesa ancora nonostante la pena sia stata espiata.
In maniera opposta la pensano gli altri deputati a cominciare proprio da Claudio Fava e da Vincenzo Figuccia, deputato dell'UDC, organizzatore del convegno: “Sono certo che faremo un buon servizio nel parlare dell'universo carceri con meno ipocrisia e con il cuore aperto".
Sette gli anni di carcere per Cuffaro condannato per favoreggiamento alla mafia, una condizione nelle carceri italiane non dignitose e il calvario anche dei figli.

Nel 2016 Giovanni Ardizzone, presidente dell'Assemblea, aveva negato l'accesso nella sala dedicata a Piersanti Mattarella, dopo due anni lo scenario è cambiato.
Questa mattina alle 11,30 le porte del Palazzo si apriranno per Cuffaro che torna da relatore, accanto a lui Giovanni Fiandaca, garante regionale per i diritti dei detenuti, Francesca Vazzana, direttrice del carcere Pagliarelli di Palermo, vari operatori del settore e anche giuristi.
Nel pomeriggio l'Assemblea tiene la prima seduta dopo la pausa estiva con inizio alle ore 16.