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04/10/2018 06:00:00

Marsala, la casa di riposo nel caos. Come tutte le altre Opere pie in Sicilia ...

E' caos nelle Ipab di tutta la Sicilia, non solo Marsala a rischio chiusura ma anche altre realtà.

Non tornano i conti, sono indebitate e i lavoratori non percepiscono gli stipendi da mesi.

A Marsala si è scongiurato il trasferimento degli anziani ospiti:  il commissario della struttura, ha intrapreso un serrato dialogo con il presidente del consiglio Enzo Sturiano. E' stato istituito un tavolo di crisi, il tema non è di facile soluzione, parliamo di un ente che produce debiti mese dopo mese. Ogni mese costa alle casse 30.000 euro.

Al tavolo di crisi, istituito presso la Casa di Riposo Giovanni XXIII, hanno preso parte il sindaco, Alberto Di Girolamo, il presidente del consiglio, Enzo Sturiano, l'assessore ai Servizi Sociali, Clara Ruggeri, il segretario generale del Comune, Bernardo Triolo, i dirigenti Nicola Fiocca, Giancarlo Sparla, l'assistente sociale Maria Teresa Borruso insieme ai capogruppo Ginetta Ingrassia e Flavio Coppola nonché alla presidente della commissione consiliare Letizia Arcara.
Con loro gli attori principali della struttura, il commissario straordinario Pasquale Lo Curto, la segretaria Caterina Reina.
L'Amministrazione si è impegnata fin da subito a riconoscere oltre ai 140 mila euro, oggetto di pignoramento, il pagamento delle rette maturate anche in deroga al regolamento dei tributi in vigore, proprio per evitare che gli anziani vengano trasferiti.
Le rette maturate sono comprensive del mese di settembre 2018, l'Amministrazione si impegna anche ad intraprendere un rapporto diretto con le ditte erogatrici dei servizi, quali pasti e assistenza, per il pagamento del corrispettivo dovuto.
Il commissario della Casa di Riposo ha chiesto inoltre il pagamento delle utenze di acqua e luce: il distacco, visto gli arretrati, potrebbe essere imminente.
Tanto per non farsi mancare nulla l'Ipab necessita di alcuni lavori di messa in sicurezza.

Il Sindaco ha anche incontrato il personale della struttura e il commissario dell'ASP, Giovanni Bavetta, per verificare la sussistenza di alcuni requisiti al fine di attivare una procedura di assegnazione temporanea di personale infermieristico presso la Casa di Riposo.
Pericolo rientrato, ma si tratta di soluzioni tampone che non risolvono del tutto il problema.
Le Ipab di tutta la Sicilia hanno i bilanci in negativo, la Regione è pronta a rimodulare le 137 strutture.
Lo scorso 26 settembre la giunta regionale guidata dal presidente Nello Musumeci ha approvato il disegno di legge delle Ipab, il nuovo testo prevede sempre l'assistenza per le fasce deboli con delle novità che riguardano il loro finanziamento, il patrimonio immobiliare e soprattutto la creazione di un albo dei lavoratori che prestano servizio nelle strutture.
Il disegno di legge della giunta non mette d'accordo i deputati regionali e per questo nella commissione Affari Istituzionali, guidata dal marsalese Stefano Pellegrino, ci sono in esame due testi di riforma, uno presentato dal Pd e l'altro dal movimento Cinque Stelle congiuntamente con Gianni Mauro e Stefano Pellegrino.
Per molte di queste strutture si propone la trasformazione in enti non più pubblici ma privati, tramutandosi in fondazioni o associazioni Onlus, ovvero ancora in enti ecclesiastici.
La loro trasformazione dipenderà dall'atto costitutivo, qualora non saranno gli amministratori delle strutture a convertire l'Ente interverrà la Regione con un commissariamento.
Se le Ipab da atto costitutivo non presenteranno i requisiti per essere trasformate in enti ecclesiastici, fondazioni o associazioni Onlus allora verranno tramutare in Aspi, cioè in azienda pubblica, solo però se negli ultimi tre anni della loro attività avranno il bilancio in attivo con entrate pari o superiori a 750 mila euro.
Per le Aspi è prevista la costituzione di un Cda e di Dirigente capo.
Il Cda sarà composto da tre componenti indicati dall'assessore regionale alla Famiglia, uno indicato dal Comune dove l'ente ha sede e l'altro membro dall'assessore regionale alla Salute.
La riforma consente alle Ipab di poter vendere i loro immobili, solo se in piena disponibilità.
Tutto il personale al momento in servizio delle Ipab verrà assunto nelle Aspi ovvero nelle associazioni private o fondazioni.
La novità è costituita dall'albo dei dipendenti delle Ipab che verrà istituito e dal quale si attingerà per la regolamentazione delle assunzioni.