La particolare situazione che in questo momento stiamo vivendo che investe l’Europa, passando per la nostra nazione sino ad arrivare alla nostra isola deve portarci ad una seria riflessione. Ci troviamo di fronte ad un preoccupante avanzamento della destra totalitaria ed estremista, che oggi in Italia cammina insieme alla irresponsabilità e alla superficialità del Movimento Cinque Stelle, che tendono a zittire chi non la pensa come loro, riconducendo il tutto in una sorta di pensiero unico, per dire tutto e il contrario di tutto, servendosi di una campagna mediatica incessante e incalzante, presentandosi come cambiamento ma che in realtà altro non è che immobilismo. Da forza di opposizione non possiamo permetterci di rimanere in silenzio, anzi dobbiamo avere la forza di alzare la testa, non sottovalutando i gravi messaggi che in questi ultimi mesi stanno passando, messaggi di intolleranza e odio.
Quando chi ci governa si preoccupa di più di fomentare la paura, l’odio, l’intolleranza facendo passare l’idea che le colpe sono sempre di chi c’era prima, a noi non rimane che la strada dell’unità e del più ampio coinvolgimento della società civile, avendo la capacità di recuperare quanti in questi anni si sono allontanati perché disillusi, perché abbiamo perso di credibilità. Non dobbiamo avere paura di parlare di “pensiero democratico” contrapponendolo al pensiero unico. Abbiamo il dovere di ridare speranza a chi, come noi, crede ancora nei valori della solidarietà e del bene comune.
Per far ciò dobbiamo ritornare a essere umili, ritrovando in noi quella voglia di metterci a disposizione e riscoprendo quel senso di responsabilità che ci permette di impegnarci a tornare vicino alle persone e ai loro problemi, capendo anche le loro paure, riacquistando quella capacità di saper ascoltare e parlare al cuore delle persone. Occorre riscoprire quella passione che svegli in noi tutti quella coscienza e quella determinazione che ci permetta di aprirci al mondo reale, riscoprendoci persone libere e unite che ci consentano di battere le destre e i populismi, certi di essere ancora in grado, pur con le nostre diversità, di cercare e trovare un dialogo serio e costruttivo.
Il Segretario del Partito Democratico
Giuseppe La Francesca