La Commissione Bilancio dell'Ars, alla presenza dell'Assessore regionale per l'economia, Gaetano Armao e dell'Assessore regionale per l'agricoltura, lo sviluppo rurale e la pesca mediterranea, Edy Bandiera, ha ascoltato le figure apicali dell’Istituto regionale del vino e dell'olio (IRVO) e dei rappresentanti sindacali, in difesa dei 63 dipendenti che a causa delle problemi finanziari in cui versa l’Ente, non percepiscono lo stipendio da Ottobre.
Per l’assessore Bandiera, “l’Istituto lo scorso anno ha rischiato di perdere la dicitura “DOC Sicilia”. Con notevole sforzo e impegno, siamo riusciti a salvare la Certificazione, che ricordo, garantisce un introito di 1,6 milioni di euro l’anno. L’IRVO è importante per quello che rappresenta, specie se accostato al trend del comparto enologico e dell’olio d’oliva, il quale è in continua crescita”.
Dal Direttore e dal Presidente dell’Istituto, il filo conduttore è lo stesso: “Auspicare la risoluzione delle problematiche finanziarie attraverso un piano di rientro triennale, che ci possa permettere di tornare concorrenziali grazie allo sforzo di tutti, in primis dei dipendenti. La Regione avrebbe una duplice convenienza nel mantenere in vita l’Ente, ovvero: quella di avere in casa un sistema di certificazione regionale e soprattutto perché ci guadagnerebbe”.
I rappresentanti sindacali, intervenuti in difesa dei dipendenti, fanno notare che il mancato pagamento degli stipendi, azionerebbe un circolo vizioso che coinvolgerebbe anche i produttori di vino, i quali subirebbero un danno enorme per la mancata certificazione delle loro produzioni.
“Quello che sta succedendo, doveva già accadere l’anno scorso - il commento del Presidente della Commissione Bilancio, Riccardo Savona -. Solo un intervento in Commissione ha permesso che l’Ente oggi sia ancora in vita piuttosto che in liquidazione. Abbiamo deciso di salvare e investire nell’IRVO, con la consapevolezza che i soldi sono pochi e non ci si può più adagiare sugli allori. All’interno dell’Istituto ci sono 63 dipendenti, di cui 26 sono dirigenti. L’attività al suo interno – conclude il Deputato di Forza Italia – dovrebbe essere pari a un orologio svizzero e purtroppo non lo è. Quello che mi preme sottolineare è che lo sforzo per mantenere in vita l’IRVO, deve essere pari alla sua efficienza, perché è da questo presupposto che si gioca il suo futuro”.