Le reti di monitoraggio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno confermato la sequenza di terremoti che ha investito la zona del Vulcano Etna in Sicilia nella giornata del 20 novembre 2018. Il centro ha registrato oltre 40 eventi sismici con magnitudo Ml compresa tra 1,6 e 3,5.
Il terremoto di magnitudo maggiore M3,5 è avvenuto alle ore 6:06 ed è stato localizzato a circa 5 chilometri a nord est del comune di Biancavilla in provincia di Catania, a una profondità (ipocentro) di circa 22 chilometri.
Secondo quanto rilevato da INGV Terremoti, gli epicentri degli eventi sismici registrati sono tutti localizzati sul fianco occidentale del vulcano, a monte dei comuni di Bronte, Adrano e Biancavilla, prevalentemente nella zona di Monte Minardo. La profondità degli ipocentri varia tra 15 e 27 km. Si tratta di una zona in cui già in passato si sono verificati sciami sismici.
Sebbene lo sciame sismico sia stato dichiarato concluso nel pomeriggio, alcune scosse di terremoto isolate continuano ad avvenire nell’area occidentale dell’Etna.
Nel frattempo prosegue la modesta attività stromboliana ai crateri sommitali Bocca Nuova, Cratere di Nord-Est e Nuovo Cratere di Sud-Est, che è in corso da diverse settimane. In particolare, il piccolo cono di scorie presente all’interno della bocca orientale del Nuovo Cratere di Sud-Est (NCSE) sta emettendo nella serata del 20 novembre anche una piccola colata di lava che rimane comunque confinata all’interno della stessa bocca orientale.