E’ regolare l’incarico di Soprintendente della Fondazione EriceArte? E’ uno dei due casi che ha infuocato lo scontro politico ad Erice. Uno scontro che va in scena da giorni tra i consiglieri di opposizione, Simona Mannina in testa, e Daniela Toscano e Giacomo Tranchida, attuale ed ex sindaco di Erice.
Non c’è solo il caso degli incarichi affidati alla cugina del sindaco, l’architetto Arianna Maggio, su cui si sono concentrate polemiche molto dure, con accuse e minacce di querele. Un’altra vicenda riguarda la fondazione EriceArte, controllata dal Comune di Erice, e di cui è presidente la sindaca Toscano.
La consigliera Mannina aveva sollevato l’ipotesi di una irregolarità nell’incarico di soprintendente di Giuseppe Butera. Secondo la consigliera, Butera non poteva assumere tale carica perchè pensionato. “La legge Madia vieta che pensionati, sia di aziende private che enti pubblici, abbiano incarichi nelle pubbliche amministrazioni o di enti controllati dalle pubbliche amministrazioni”. L’incompatibilità non esisterebbe se l’incarico fosse a titolo totalmente gratuito, o se non durasse per più di un anno. “Butera però percepisce 15 mila euro per l’incarico di soprintendente che detiene da più di un anno” ha rilevato Mannina. Anche questa faccenda è stata portata in consiglio comunale, e ha indispettito la Toscano che non ha risposto in aula.
Il dubbio era stato sollevato in consiglio comunale, e in quel momento la sindaca si era rifiutata di rispondere, accusando la consigliera Mannina di non capire le opportunità che favorisce al territorio la Fondazione.
Su questo incarico, però, il Comune di Erice aveva chiesto proprio un parere al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Marianna Madia, nel 2015.
L’allora sindaco Giacomo Tranchida aveva infatti posto il quesito:
“Se le procedure di selezione del Sovrintendente e del Direttore Artistico ed in generale quelle attinenti risorse umane con funzioni dirigenziali o direttive esperite dalla Fondazione Erice Arte devono essere precluse a soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza”.
E’ una delle cose che chiedeva Mannina. Può Butera, pensionato, fare il soprintendente, quindi avere un ruolo dirigenziale, nella Fondazione EriceArte, controllata dal Comune?
La lettera viene inviata il 27 febbraio 2015, la risposta del Ministro arriva il 10 novembre dello stesso anno, dopo un’altra lettera di sollecito del Comune.
Dal ministero si precisa intanto che sono sottoposti a divieto di nomina per più di un anno e di proroga anche quelle in “organi di fondazioni controllati dalle amministrazioni stesse”. Si tratta appunto, di fondazioni controllate da enti pubblici.
Sul divieto di nominare, o prorogare l'incarico, ad una figura dirigenziale già in pensione, anche qui il dicastero che all'epoca era retto da Marianna Madia ha dato la sua interpretazione. Il ministero risponde che per quanto riguarda gli incarichi dirigenziali, “è escluso che essi possano essere conferiti a soggetti collocati in quiescenza che hanno compiuto i 65 anni, cioè che hanno raggiunto il limite di età per il collocamento a riposo dei dipendenti pubblici”. Quindi si possono conferire incarichi dirigenziali a persone anche in pensione, purchè non abbiano superato il limite d'età di 65 anni. E' il 2015, e Butera non aveva raggiunto quella soglia. Lo spiega la stessa sindaca Daniela Toscano: “Dal contenuto della circolare si evince, chiaramente, che il conferimento dell’incarico avvenne nel pieno rispetto della normativa in questione. Il divieto di conferire incarichi dirigenziali a soggetti collocati in quiescenza, infatti, non operava per i soggetti collocati a riposo che non avevano raggiunto il limite d’età pensionabile pari a 65 anni. Limite di età che al tempo dell’incarico il dr. Butera non aveva ancora raggiunto”.
Servirà questo a smorzare i toni e i nervi tesi ad Erice?