Non ci saranno eletti 5 stelle a Corleone. Il candidato sindaco sarà espulso e chi dovesse essere eletto in Consiglio non potrà usare il sinbolo del Movimento. Luigi Di Maio ribadisce il suo no durante la sua visita ai Cantieri Navali dove parla di Europa e reddito di cittadinanza
Così conferma la richiesta di espulsione dal M5s di Maurizio Pascucci, dopo la foto con il marito della nipote del boss defunto Bernardo Provenzano, ribadisce che toglierà il simbolo del movimento a chiunque lunedì prossimo dovesse risultare eletto nella lista del candidato sindaco, e annuncia: “Presto andrò a Corleone per incontrare la stragrande maggioranza dei cittadini”. Rispetto al ruolo avuto dal deputato Giuseppe Chiazzese, che ieri sera dal palco del comizio in piazza a Corleone ha spiegato le ragioni della scelta di fare quella fotografia concordata con Pascucci e il meetup di Corleone, Di Maio dice: “Voglio chiarire con lui quale sia il suo pensiero, questa è una vicenda surreale”. “Quella foto anche se fatta in buona fede comunica qualcosa di malsano – afferma – Ho dovuto subito tagliare il cordone ombelicale creato con quella foto, nessuno può mai mettere in dubbio che lo Stato sia contro la mafia. Il dialogo si fa con le famiglie delle vittime di mafia e con i testimoni di giustizia non con i parenti dei mafiosi”.
Prima di iniziare, poi, la visita parla con i giornalisti “Su reddito di cittadinanza e riforma Fornero a quota 100 non si può ipotizzare alcuna riduzione della platea” ha detto rispondendo sulle eventuali modifiche alla manovra richieste da Bruxelles.
E sul governo “Mai parlato, né affrontato il tema di un rimpasto di governo, parlare di poltrone in questa fase è surreale” ha aggiunto il vice premier. Di Maio ha, poi, blindato il ministro Savona: “Savona fondamentale per il governo, questa squadra deve continuare ad andare avanti cosi”.
E sul governo torna e aggiunge riferendosi a Salvini “Ci fidiamo ciecamente l’uno dell’altro, lavoriamo fianco a fianco: poi c’è sempre questo racconto che lui fa le cose per fregare me e io per parare le sue fregature. Ma non è cosi. Ci sentiamo dieci volte al giorno, non ho motivo di dubitare di lui” e su Giorgetti “è un po’ sotto attacco perché sta dando fastidio al Coni, che è stato il vero ministero dello sport”.