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27/11/2018 16:11:00

"Ho il sospetto che mio marito mi tradisca". Così è scattato il blitz assenteismo

 La ‘malattia’ dell’assenteismo aveva contagiato un pezzo importante della pubblica amministrazione siciliana. Quella che si occupa di Sanità. Quarantadue i dipendenti indagati dell’assessorato regionale alla Salute: 22 sottoposti a misure restrittive, di cui 11 arresti domiciliari; 20 i denunciati.

E a fare scattare il tutto, il sospetto di un tradimento da parte di una donna, che avendo notato le frequenti assenze del marito dall’ufficio, aveva telefonato alla Guardia di Finanza. Partirono le indagini, nel 2016, che due anni dopo hanno portato alle misure odierne.

La Guardia di Finanza si è presentata negli uffici palermitani di piazza Ottavio Ziino, dopo l’intensa attività investigativa, coordinata dalla procura di Palermo, che ha messo in luce l’esistenza di una consolidata prassi di assenteismo realizzata attraverso un via vai di dipendenti pubblici che, in completa autonomia, gestivano i loro turni di servizio con presenze fittizie furbescamente certificate.

I furbetti del cartellino grazie alla mutua collaborazione, ovvero tramite lo scambio dei badge e l’utilizzo improprio dei pc aziendali, riuscivano in modo sistematico ad attestare false presenze. Molti dipendenti infatti, seppure risultavano in servizio, solitamente si recavano al lavoro con circa 3 ore di ritardo, si occupavano di faccende private, quali per esempio la spesa o il parrucchiere, e in alcuni casi persino raggiungevano località fuori Palermo.

Gli accertamenti svolti dalle Fiamme gialle, attraverso pedinamenti riscontri sul territorio e tramite l’utilizzo di microspie, hanno consentito di smascherare il fenomeno dei dipendenti fantasma, rilevando più di 400 ore attestate ma in realtà mai rese.

A finire sotto accusa sono stati 42 dipendenti dell’assessorato regionale che, a vario titolo, risponderanno dei reati di truffa aggravata, accesso abusivo al sistema informatico e false attestazioni e certificazioni, di cui 11 sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari, 11 sono stati destinatari della misura dell’obbligo di firma e 20 denunciati a piedi libero. Particolare curioso, il sospetto marito infedele non è stato indagato. ‘Innocente’, almeno sul piano assenteismo.

Assessorato Salute annuncia costituzione parte civile

“Tra i primi atti dal nostro insediamento c’è stata la direttiva sul controllo delle presenze e anche se i fatti per i quali si procede sono antecedenti all’insediamento di questo governo, fa rabbia pensare che dipendenti pubblici non siano presenti alle loro responsabilità. Sono sicuro che gli inquirenti andranno in fondo per scoperchiare del tutto questa vergogna”.

Lo ha detto l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, sull’operazione anti assenteismo condotta dalla Guardia di Finanza. Razza ha affermato che “l’assessorato per la Salute si costituirà parte civile nel procedimento e se dovessero ricorrere i presupposti avvierà le procedure di licenziamento per i dipendenti infedeli”.