L'ex Sindaco di Trapani Vito Damiano ha fatto causa al Comune, che lui ha amministrato fino al 2017. Damiano, infatti, lamenta che il Comune non gli ha voluto rimborsare le spese legali da lui sostenute per difendersi in un processo nel quale era finito imputato nella qualità di Sindaco di Trapani.
Damiano non cita il caso specifico, ma il processo dovrebbe essere quello per il caso delle alghe a Marausa (ne abbiamo parlato qui). Damiano aveva due avvocati, e ha presentato dunque due parcelle da rimborsare, ma il Comune di Trapani gliene ha rimborsate una e mezza. L'udienza è fissata per il 5 Marzo 2018.
Ecco cosa scrive l'ex Sindaco:
Chi sono io?
Certamente, come tanti dicono e come preferisco, un Generale.
Ma sono, anche se a me non piace sentirmelo dire, un pensionato.
Sono stato, altresì, Sindaco.
E proprio in tale veste sono stato indagato ed oggi sono anche imputato.
Ma da oggi farò anche l’attore.
Sì, e il convenuto è, manco a dirlo, il Comune di Trapani.
Ho perso ogni riferimento per via di atti abietti, talvolta sconsiderati, tal’altri di arrogante gestione del potere da parte di chi ha dimostrato di non avere senso delle Istituzioni e levatura morale, requisiti imprescindibili per chi ricopre incarichi o svolge funzioni pubbliche.
Non sono stato molto chiaro sin qui?
Ebbene, mi spiego meglio: vengo assolto in un processo, evidentemente promosso ‘ad arte’ da taluno avvezzo al malaffare. Pago gli avvocati e, come previsto per legge, chiedo il rimborso al ‘mio’ Comune. Qualcuno valuta, esamina, discetta e, infine, ritiene che la parcella di un difensore possa essere rimborsata totalmente, mentre quella del secondo difensore al 50%.
E così mi viene liquidato, dopo tanto quanto inutile tergiversare, un rimborso parziale.
Ecco perché oggi sono un attore, per citare in giudizio (udienza il 5/3/2019) il ‘mio’ Comune. Che se dovesse soccombere, dovrà sborsare una somma ben maggiore del dovuto (interessi, rivalutazione, spese legali).
Sarà una commedia?
Non direi.
Un dispettuccio?
Non lo voglio nemmeno e lontanamente pensare.
Piuttosto una farsa, come se ne recitano tante con i soldi pubblici!