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09/12/2018 11:13:00

Marsala, la deputata grillina Aiello querela un cittadino per una frase su Facebook

La deputata nazionale del M5S Piera Aiello ha querelato per diffamazione aggravata il 49enne marsalese Diego Linares. Alla base della querela c’è una frase scritta su facebook lo scorso 6 febbraio.

Piera Aiello, cognata di Rita Atria, è una testimone di giustizia. Alla parlamentare pentastellata, il 24 giugno 1991, fu ucciso il marito, Nicolò Atria, figlio del mafioso di Partanna Vito Atria, assassinato nel 1985. Dopo l'uccisione del marito, mafioso, Aiello decise di collaborare con i magistrati.

A Linares è stato notificato dalla Procura di Marsala l’avviso conclusione indagini preliminari, atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. “Comunicando con più persone – si legge nel capo d’imputazione – offendeva la reputazione di Aiello Piera, mediante la pubblicazione sulla bacheca del profilo ‘Piera Aiello’, del social network Facebook, accessibile a tutti gli utenti, della seguente frase: ‘per me rimane sempre la moglie di un boss di mafia ucciso con i suoi parenti mafiosi e che per evitare di farsi uccidere pure lei ha collaborato con la giustizia. E w i pentiti in parlamento”.

Pm titolare del procedimento avviato a carico di Diego Linares è il sostituto procuratore Giulia D’Alessandro. L’indagato, difeso dall’avvocato Vincenzo Forti, a fine gennaio 2010 aggredì e ferì con una violenta testata al volto l’avvocato Michele Milazzo e per questo nell’ottobre 2011 fu condannato a un anno e due mesi di reclusione (con pena sospesa). Al legale, in qualità di curatore fallimentare, Linares imputava le “lungaggini” delle procedure relative al fallimento dell’azienda paterna, nonché il “depauperamento” del valore del supermercato in passato gestito in via Trapani. Collegata a questa vicenda anche la condanna a 9 mesi subita da Linares nell’aprile 2017. I reati contestati, in questo caso, erano simulazione di reato e molestie. I fatti erano relativi al 2014. La simulazione di reato, in particolare, è stata contestata perché Diego Linares, avendo notato delle persone fare ingresso nell’ex supermercato del padre, telefonò ai carabinieri dicendo che c’erano dei ladri. E invece si trattava di muratori inviati dal curatore fallimentare per effettuare dei lavori.