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11/12/2018 06:00:00

Bilancio, Musumeci dà forfait all'Ars tra le polemiche

 Non si è presentato all' Ars Nello Musumeci, presidente della Regione, il giorno in cui si doveva discutere della legge di assestamento di bilancio. Ha preferito incontrare la stampa e relazionare sul primo anno di lavoro di questo esecutivo.

Una mossa che non è piaciuta alle opposizioni. Le variazioni di bilancio, intanto, hanno tagliato in fondi alle associazioni antiviolenza, all'antimafia, ai disabili, alle farmacie.

Critiche che sono arrivate non solo dai parlamentari regionali di opposizione ma anche dall'Anci.
Fermo il commento di Claudio Fava, deputato de i Cento Passi: “Da Musumeci in questi mesi non abbiamo ricevuto atti compiuti, proposte di riforme o disegni di legge che avrebbero dovuto essere conseguenti agli annunci fatti all'atto del suo insediamento. Togliere un milione e duecentomila euro al fondo antiestorsioni, alle associazioni antiracket e al fondo per le costituzioni di parte civile è un pessimo segnale per una Regione e un governo che a parole indicano nella lotta alle mafie la loro priorità".
Netti nel giudizio negativo anche i parlamentari del Pd da Anthony Barbagallo a Baldo Gucciardi, sia per i tagli ai Comuni che per quelli previsti per i farmaci antitumorali e per la lotta all'epatite C.
“Sono rammaricato, dice Gucciardi, per l’introduzione di un metodo, quello del rastrellamento di risorse anche in un settore fondamentale per i cittadini qual è quello sanitario e per giunta sui farmaci innovativi. Sottrarre risorse fondamentali del fondo sanitario e per la disabilità per bilanciare i conti di una manovra di variazione ‘brutta’ ed iniqua, da pollice verso, non può essere ammissibile per un Parlamento che si vanta di voler rappresentare gli interessi di tutti i siciliani”.
Non la pensa allo stesso modo Eleonora Lo Curto, capogruppo all'Ars per l'UDC, secondo la deputata marsalese le opposizioni mistificano: “Con la presidenza di Musumeci si sta rimettendo ordine nei conti e in tanti settori, svolgendo al contempo un’azione forte di controllo sulla spesa pubblica e sui fondi comunitari. Chi
attacca per i presunti tagli alle associazioni che svolgono attività antiracket, guardi invece agli scandali che hanno investito talune associazioni che lucravano persino sulle fantasiose costituzioni di parte civile. Sono, questi, fatti di cronaca inconfutabili”.
Poi sulle variazioni di bilancio la Lo Curto precisa che la manovra da risposte concrete a tanti settori ed a platee di lavoratori che avevano rischi concreti per il pagamento degli stipendi.
Altro grande vulnus sono i trasferimenti ai Comuni in dissesto finanziario, secondo le opposizioni c'è una disparità di trattamento tra i Comuni più grandi e quelli più piccoli, non fa sconti Giancarlo Cancelleri del movimento Cinque Stelle: “Stiamo avallando il principio per cui se sei nato nell'entroterra o nei piccoli comuni sei un cittadino di serie B, un miserabile, mentre se sei nato per esempio a Catania avrai i soldi della Regione per non fallire. Noi del M5s stiamo chiedendo un fondo unico per tutti i comuni. Ma per Nello Musumeci il territorio non è tutto uguale a quanto pare”.
E nel frattempo il governatore ha relazionato sul primo anno di vita del suo esecutivo. Un anno intenso, fatto di tanti appuntamenti e ti altrettante aspettative.
Un anno importante, ha sottolineato Musumeci, ma ancora non appagante, c'è tanto lavoro da fare nel settore del Lavoro, della Famiglia, della Funziona pubblica.
Il primo anno di vita ha visto delle somme impegnate per il risanamento del territorio, 323 milioni di euro, per la formazione e il lavoro sono stati investiti oltre 1 miliardo, per la pesca sono stati impegni 143 milioni, per le infrastrutture 1 miliardo 208 milioni e 400 mila euro.
E dopo anni di macerie per la prima volta la Banca d'Italia registra una lieve crescita per la Sicilia. E proprio sulle infrastrutture Musumeci ha dichiarato che non è apprezzabile il lavoro svolto dalle Ferrovie dello Stato e dall'Anas: “ Sono un cancro per la Regione”.
E sulle riforme ha precisato che ci saranno per ammodernare la macchina della Regione, sostituiti già 60 dirigenti: “Quelli che non hanno compreso che questa è una nuova stagione lo comprenderanno sulla loro pelle perché pretendiamo che ognuno faccia il proprio dovere fino all'ultimo. La classe dirigente politica e la classe dirigente burocratica devono andare allo stesso passo".
Pronto anche il Piano rifiuti che verrà approvato dalla giunta regionale a giorni, un piano che dovrebbe portare la Sicilia a superare la soglia del 50% di differenziata.
E sulle ex Province in dissesto finanziario Musumeci ha chiesto che a loro venga restituita dignità: “Lo Stato non può più stare a guardare mentre muoiono i Comuni, mentre muoiono le Province. Una nuova legge che cancelli la Delrio e metta il punto al prelievo forzoso non è più rinviabile”.
Sulla assenza di maggioranza aveva avuto il coraggio di intervenire il movimento Cinque Stelle chiedendo al presidente di sedersi per incontrarsi su alcuni punti di riforme, sulla falsariga del contratto di governo nazionale.
Musumeci ha rimandato indietro la proposta, consapevole non avere maggioranza ma di non fare alcun ribaltone: “ Questa è la mia coalizione e con questa coalizione, al di là dei numeri, io andrò avanti per tutta la legislatura. Il contratto è fatto, non c'è più un rigo bianco, ma se altre forze politiche dell'opposizione volessero proporre nuovi obiettivi e nuovi temi, potremmo pensare di aggiungere qualche allegato. Ma vengano senza arroganza, con umiltà, non abbiamo bisogno di lezioni da nessuno. Questo governo non è fatto da santi, ma altrove non vedo eroi".