E' stato arrestato a Catania in flagranza di reato e per detenzione di materiale pedo pornografico uno studente guardone. Ai poliziotti che lo hanno fermato ha ammesso di essere il responsabile, ma ha mentito raccontando che voleva fare solo uno scherzo ad un amico. «L’ho fatto per gioco…», avrebbe detto.
Aveva piazzato una telecamera per filmare nei bagni del liceo catanese dove studia, gli alunni di primo anno, nelle loro parti intime. È quanto ricostruito dagli agenti del commissariato «Borgo-Ognina» che su delega della Procura Distrettuale, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Gip di Catania, nei confronti di un giovane di vent’anni.
Il ragazzo è ritenuto responsabile di produzione e detenzione di pornografia minorile e di interferenze illecite nella vita privata. Il reato di interferenze illecite nella vita privata, regolamentato dall’articolo 615 bis del Codice Penale, prevede che chiunque tramite l’uso di strumenti di ripresa visiva o sonora si procura indebitamente notizie o immagini attinenti alla vita privata di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni.