A volte ritornano. E così allo strano consiglio comunale di Marsala sul porto, disertato dall'Amministrazione Comunale e dalla Myr, è intervenuta prima la giornalista Antonella Lusseri, e poi l'ex Sindaco Giulia Adamo, che ha ricostruito la sua versione dei lavori per la messa in sicurezza del porto di Marsala.
Lusseri avrebbe voluto fare una domanda al sindaco: “ Ma l'interlocutore non c'è, i deputati del territorio non ci sono: perchè li abbiamo votati? Ci stanno prendendo in giro”. Stessa cosa per la Myr che non si è presentata. La Lusseri si chiede come mai il Primo Cittadino non sia a conoscenza di un progetto pubblico del porto: “da giornalista penso che il sindaco faccia finta di nulla ovvero sta subendo delle pressioni esterne”.
L'intervento di Lusseri è apripista per quello di Giulia Adamo, che fa la cronostoria del progetto della messa in sicurezza del porto, che è stato bocciato dal Ministero dell'Ambiente, e il Comune di Marsala non ha fatto opposizione. Qui potete scaricare il decreto che nega la Valutazione di Impatto Ambientale del porto. Giulia Adamo che gli atti vadano alla Procura....
"E' difficile intervenire oggi, è la prima volta nella storia della città che rispetto ad un consiglio comunale aperto su un tema così importante non c'è il sindaco, i dirigenti e gli assessori - dice Adamo -. Dobbiamo trovare una soluzione, quello che sta succedendo è degno di uno scrittore, noi siamo la quinta città della Sicilia e non possiamo tollerare che la realizzazione del porto sia una scelta politica. Devo ricordare i fatti, a metà luglio del 2014 io mi sono dimessa, eravamo in una situazione ottimale, c'erano due progetti di messa in sicurezza del porto, progetto della Regione che ha dato l'incarico all'ingegnere Viviano. Ci sono stati una serie di studi costosi, la Regione spende ed investe, dopo due anni abbiamo avuto il progetto esecutivo e avremmo ora dovuto renderlo cantierabile. A seguito di una denuncia il progetto è stato bloccato per la presenza della poseidonia, ci sono state delle modifiche e successivamente il progetto viene approvato dal consiglio comunale. Il progetto del porto prevedeva il prolungamento di lanterna rossa, molo di levante in sicurezza, la formazione di 9 banchine, escavazione dei fondali a 7 metri, impianti anti incendio, scalette, illuminazione e tutto ciò prevedeva delle varianti urbanistiche. Questo progetto presentato alla Regione viene fermato perchè c'era una inchiesta in corso, dalla Procura però non è mai arrivato nulla. E' una cosa fatta apposta per bloccare il porto, voglio sapere cosa c'è dietro. Il Ministero scrive e prende atto che la Myr aveva avuto tutte le autorizzazioni, i due progetti, porto pubblico e privato sono compatibili, vengono entrambi approvati. C'è un Rup del progetto che non è mai stato convocato dal sindaco Di Girolamo, e allora mi informo e scopro che sono arrivati una serie di inviti all'amministrazione per chiudere la pratica, chiedono solo che i lavori del porto pubblico siano indifferibili. L'Amministrazione non ha risposto, subito dopo arriva una comunicazione del Ministero che preso atto dell'assenza dell'Amministrazione è pronto a revocare il progetto. Mesi su mesi e nessuno sollecita il progetto, nessuno si presenta. Si nasconde e si fa sparire il progetto pubblico, e chiedo che gli atti vadano alla Procura".
Giulia Adamo conclude con una proposta fatta al consiglio comunale che ha la responsabilità di dare delle risposte: “vista l'inerzia dell'Amministrazione si chiede al presidente della Regione di prendere atto del progetto da loro realizzato di completarlo e procedere a finanziamento e realizzazione dell'opera. Non è possibile che la città perda una occasione del genere”.