Ce l'ha fatta la Regione Siciliana a portare a casa il risultato, la spesa europea è stata non solo impiegata ma certificata.
Questo significa che non torneranno indietro i corposi fondi rimasti nel limbo per tanti mesi, un lavoro di squadra che ha consentito di rispettare la scadenza, indicata al 31 dicembre scorso. Il Fondo europeo per lo sviluppo regionale, grazie al quale è possibile finanziare infrastrutture e concedere aiuti alle imprese, è stato accreditato con la spesa di 719 milioni di euro.
Un risultato che va oltre a quello sperato e che ha superato di gran lunga le scarsissime percentuali dei governi precedenti.
Assegnate all'Isola pure per le risorse 2014/2020 del Fondo sociale europeo, relative all'istruzione e alla formazione: la cifra è di 118 milioni di euro. Ci sono buone notizie anche per il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, qui la spesa certificata è di 7,9 milioni di euro, e per il Programma transfrontaliero che vede l'accordo tra Italia e Malta e in cui la Sicilia è Autorità di gestione: la spesa certificata è di 1,5 milioni di euro.
Sulla situazione siciliana è intervenuta il Ministro per il Sud Barbara Lezzi, ha ribadito che sui fondi europei la Sicilia versava in una situazione drammatica, con una rendicontazione ferma e con fondi che si sarebbero persi.
Il governo regionale, presieduto da Nello Musumeci, ha recuperato il tempo perduto ed è stato pubblicamente ringraziato dalla Ministra: “Ha ereditato una programmazione disastrosa da parte del Pd di Crocetta e quindi il suo compito era particolarmente difficile. Questo risultato non solo non ci fa perdere risorse, ma mi da quella spinta in più per portare avanti il negoziato con l’Europa sulla nuova programmazione dei Fondi Europei”.
Il 2019 sarà per la Sicilia un anno importante, lo assicura Musumeci con l'annuncio della realizzazione di alcune opere.
Si parte da Palermo con la creazione di un centro congressi con 2500 posti, l'area in cui sorgerà è da individuare presso l'ex Fiera del Mediterraneo, entro gennaio si espleterà la gara per la realizzazione del progetto, il bando è stato perfezionato da qualche settimana.
Si punta, dunque, al turismo congressuale, manca in Sicilia occidentale un polo di questo genere che possa contenere oltre duemila persone.
Un progetto di riqualificazione interesserebbe anche la città di Catania e in particolare il Vittorio Emanuele II. Non ancora chiaro cosa dovrebbe ospitare la struttura, un incontro tra l'Università di Catania e la Regione chiarirà meglio il percorso da intraprendere. E per Messina si parla di recupero ambientale per la zona della Falcata.