“Sui principi costituzionali non si transige. Anche un Ministro può essere contestato per un provvedimento che comprime i diritti degli stranieri che si trovano in Italia. Salvini non può chiamare traditori i Sindaci che disattendono il “decreto sicurezza”, lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana, con una nota con la quale critica il Decreto del Governo sulla sicurezza.
"Ormai si andrà ad un pronunciamento del Tribunale con successiva decisione della Corte Costituzionale - si legge nella nota della parlamentare regionale -. Ma va ribadito che Salvini si è reso responsabile di una norma che può definirsi disumana nella parte in cui impedisce il rilascio della residenza a chi si trova nella condizione di avere un permesso di soggiorno in scadenza. Rebus sic stantibus gli stranieri non potranno avere più la protezione di diritti riconosciuti dalla Costituzione Italiana, come quello all’assistenza sanitaria, alla libera circolazione e al lavoro. Non serve ricordare allo smemorato Ministro dell’Interno che egli da leader della Lega invitava i Sindaci, in passato, a disapplicare le leggi che prevedono la possibilità di unire in matrimonio coppie dello stesso sesso. Ma a muovere Salvini, in quel caso, come ora, era lo spirito della discriminazione verso le persone diverse. In uno Stato laico e libero uno così dovrebbe apparire come un negletto, in Italia invece c’è un governo che se ne rende fiero, fino a prova contraria".
"Quello che lascia sgomenti è il complice e assertivo silenzio dei Cinquestelle che sui temi dei diritti umani avevano una posizione diametralmente opposta - continua la Lo Curto -. Segno evidente che poltronite e becero opportunismo sono il loro vero unico scopo. Non a caso si fa avanti Di Battista che sembrava invece il più coerente rispetto alla piega assunta dal movimento. Ed è un bene che Miccichè proponga un dibattito in Ars poiché non possiamo permettere che la Sicilia si allinei in questa pericolosa deriva razzista, antiumanitaria e omofoba. Gli “inesistenti” che un giorno prima erano lavoratori regolari e persone a noi note ed amiche - conclude - saranno il vero problema che il ministro ha creato”.