Obiettivo raggiunto per la giunta Musumeci. La scadenza del 31 dicembre per l'impiego dei fondi europei non solo è stata rispettata ma ha portato alla certificazione del 14% dell'intera somma per l'assessorato all'Economia, la cui delega è in mano a Gaetano Armao.
La spesa certificata è oltre 101,1 milioni di euro, un lavoro che ha impegnato gli uffici e che ha invertito la tendenza del passato.
La somma verrà impiegata per dare garanzie alle banche per l'accesso ai mutui delle imprese, si tratta di 25,6 milioni di euro.
L'assessorato ha sottoscritto un accordo con il MISE avviando un meccanismo di agevolazione di accesso al credito per le imprese che potranno chiedere fino a 2 milioni e mezzo di prestiti per investimenti che sviluppino l'azienda stessa.
La certificazione della spesa è stata anche utilizzata per la banda ultra larga e per i servizi informatici.
Se si gioisce con un occhio si piange con l'altro, la Sicilia potrebbe perdere fino a 2 miliardi e mezzo se l'Assemblea non approverà il taglio dei vitalizi per gli ex parlamentari previsto e voluto dal governo centrale.
La palla passa adesso a Gianfranco Miccichè, presidente d'Aula. Dal canto suo Nello Musumeci, governatore dell'Isola, ha ribadito che sarà solo volontà e competenza del parlamento siciliano e non dell'esecutivo che guida.
Nuovi criteri di rideterminazione dei vitalizi sono stati deliberati dalla Conferenza permanente Stato-Regioni, qualora la Sicilia non si adeguerà i tagli arriveranno direttamente da Roma.
Pone un freno Gaetano Armano, nessun fuoco da spegnere: la Regione si adeguerà.
E sulla Finanziaria che ci sarà da approvare tra qualche settimana i deputati dell'opposizione dicono la loro a cominciare da Claudio Fava.
Il parlamentare de i Cento Passi non è soddisfatto, la Finanziaria è stata scritta in fretta e furia, non c'è una idea chiara se non quella di esportare giovani e di importare pensionati.
Si è fatto promotore, Fava, di una serie di emendamenti tra cui quello che prevede l'istituzione di un fondo per consentire l’accesso ai bandi europei anche per i Comuni in dissesto, il rifinanziamento della legge regionale contro la violenza di genere, un fondo per il sostegno all’editoria in Sicilia, interventi per la manutenzione del patrimonio culturale nella regione, il ripristino dei finanziamenti alle associazioni antiracket riconosciute, interventi per sostenere le attività imprenditoriali innovative ed ad elevata innovazione tecnologica.
Proprio sui tagli alle associazioni anti racket si sono espressi Peppino Lupo e Baldo Gucciardi, deputati del Partito Democratico: “ Ci opponiamo ai tagli ai fondi per la lotta al racket ed in particolare alla riduzione dei capitoli destinati all’indennizzo degli imprenditori che denunciano richieste estorsive della criminalità organizzata, previsti dal governo Musumeci nel Bilancio di previsione 2019. Ci siamo battuti contro questi tagli in commissione Bilancio alla presenza del governo e ci batteremo anche in aula perché la lotta alla criminalità ed alla cultura mafiosa passa dai segnali che la politica e le istituzioni mandano alla società, e innanzitutto dai fatti concreti”.