Scarcerazione per gravi motivi di salute e rimessione del processo per incompatibilità ambientale. Sono le due richieste dei difensori di Antonello Montante, gli avvocati Carlo Taormina e Giuseppe Panepinto. Il giudice di Caltanissetta Graziella Luparello, che sta processando l'ex leader di Confindustria Sicilia, si è riservata le sue osservazioni dopo avere letto le cinquanta pagine dell'istanza. Sarà comunque la Cassazione a decidere. Sotto accusa, oltre a Montante, ci sono le pedine che avrebbero fatto parte della sua rete di spionaggio.
La rimessione scatta quando è pregiudicata l'imparzialità dell'intero ufficio giudicante territorialmente competente a prescindere dalle situazioni che riguardino il singolo magistrato che lo compone. In questi casi il codice prevede lo spostamento del processo.
I legali definiscono "gravissima" la situazione "per cui non viene disposta la scarcerazione "nonostante la dichiarata incompatibilità con il regime carcerario accertata da un perito nominato dal Tribunale". Il particolare della perizia. Quindi ricordano che Montante "dopo avere subito un'opera di delegittimazione con la aberrante accusa di essere in realtà un mafioso, nonostante la verticale caduta di questa accusa, è stato ugualmente attinto da carcerazione per una fattispecie associativa a fini corruttivi che la Corte di Cassazione ha ritenuto insussistente e nonostante ciò ha continuato a essere tenuto in carcere e continua a starvi pur di fronte ad una conclamata gravità delle sue condizioni di salute".
"Risultano soffocate la voce e la vita di un cittadino che, - concludono o legali - insieme ai magistrati che lo accusano, ha condotto la più importante stagione di abbattimento della mafia imprenditoriale".