Apnea nel sonno, muore in Sicilia un bambino di dieci anni. Si chiamava Salvatore Leanza e viveva con la famiglia (la mamma e la sorellina, il papà è scomparso) vicino a Messina.
Da tempo soffriva di problemi respiratori. Il suo corpo non ha resistito a quella crisi più lunga rispetto alle altre, sopraggiunta durante il sonno. Vano è risultato l’intervento dei medici e soccorritori del 118, che dopo alcuni tentativi di rianimarlo hanno potuto solo constatarne il decesso tra la disperazione della famiglia che ha sperato fino all'ultimo in un risveglio.
Il bambino nonostante un lieve ritardo mentale e nel linguaggio, era ben integrato e ben voluto dalla comunità e particolarmente amato dai compagni.
Lunedì mattina al rientro dalle vacanze, il piccolo Salvo che era quasi sempre presente, era rimasto a casa a quanto pare per un raffreddore. Di notte, poi, la crisi fatale.
Il rito funebre sarà celebrato nel pomeriggio, nella chiesa madre di S.Teresa, il Santuario della Madonna del Carmelo.
L'apnea notturna si chiama Sindrome OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome) ed è un disturbo della respirazione che si manifesta durante il sonno, maggiormente negli adulti, ma anche il 2% circa della popolazione pediatrica in età prescolare e scolare ne è colpita. La forma ritenuta più aggressiva e pericolosa si manifesta con eventi ricorrenti di parziale o completa ostruzione delle vie aeree durante il sonno, che interrompono la normale ventilazione, provocando di conseguenza una frammentazione del sonno stesso, deficit neurocognitivi e patologie cardiovascolari anche in tenera età. Nei casi più gravi si può rilevare un'ipertensione arteriosa che incide negativamente sul sistema cardio-circolatorio, provocando alterazioni metaboliche e dunque riflessi sullo sviluppo e sulla crescita, oltre a rischi di riduzione delle capacità riflessive e del quoziente intellettivo.