Con le deposizioni dei primi testi citati dall’accusa, è iniziato, in Tribunale, un processo che vede imputato, per maltrattamenti ed estorsione in danno del padre, un marsalese di 40 anni, Rosario Fabio Parnasso.
L’uomo, difeso dall’avvocato Antonino Rallo, era stato posto agli arresti domiciliari da carabinieri e polizia a fine agosto 2017. Teatro dei fatti contestati dall’accusa fu la zona di via Roma, dove il Parnasso si era recato per chiedere del denaro al padre.
Quest’ultimo raccontò che non era la prima volta che il figlio pretendeva denaro da lui (“Mi chiede sempre soldi”) e ciò, già in precedenza, era stato più volte motivo di accese discussioni, con momenti di grande tensione. Fin quando, a fine estate 2017, forse per paura che la situazione potesse degenerare, l’anziano genitore decise di chiamare i carabinieri
. Alla fine, insomma, il genitore ha detto: “basta”. Ma ridurre alla calma il Parnasso, che ha un lontano precedente sempre per maltrattamenti, non fu facile. Tanto che dovette intervenire anche una pattuglia della polizia. Il 40enne marsalese, separato dalla moglie (poi intrecciò un’altra relazione), ha tre figli e negli anni si è guadagnato da vivere facendo il giardiniere e anche il parcheggiatore abusivo davanti al nuovo ospedale “Borsellino”. Dopo l’arresto, l’interrogatorio di garanzia fu condotto dal gup Riccardo Alcamo.