di Katia Regina. Un bicchiere di latte capeggia sulla locandina dello spettacolo. Quasi un avvertimento… ci saranno cose da mandare giù, e il latte si sa disintossica, ripulisce in qualche modo. E di cose da mandare giù ce ne sono state tante.
Bocconi amari, pesanti e indigesti. Uno spettacolo senza una trama, ma capace di compiersi ugualmente attraverso le immagini, le musiche, i movimenti degli attori in scena. Apparizioni inquietanti, maschere e volti a confondere lo spettatore, costretto a strizzare gli occhi per individuare da che parte sta la faccia.
Pressoché muto, come peraltro annunciato sulla stessa locandina… La cognizione del silenzio. Somnium, anzi clarum somnium, talmente lucido da catapultarti nella realtà, nel già vissuto. A fine spettacolo qualcuno ha detto: bello, ma non c’ho capito niente. E ritengo che questo sia un grande complimento per chi ha pensato e messo in scena una simile pièce. Il dolore arriva sugli spettatori e si trasforma in meraviglia. Uno stupore inspiegabile e allo stesso tempo palpabile.
Il Teatro Abusivo di Marsala, diretto da Massimo Pastore in collaborazione con Alessandra De Vita, e il gruppo clown de Lisola, coordinati da Valeria Vinci e Peppino Lentini, rappresentano due sacche di resistenza in questa Comunità. Coinvolgono i ragazzi, tutti insieme dentro un luogo fisico finalmente, a fare percorsi tratteggiati dalla bellezza, intrisi di conoscenza di se stessi in primis. Officine in cui ciascuno sceglie come forgiare la propria sostanza per affrontare poi un’agorà sempre più ostile. Attori forse, autentici in ogni caso.
SOMNIUM, la cognizione del silenzio è andato in scena domenica 13 gennaio al teatro Sollima di Marsala
Produzione Lisola onlus
Regia Massimo Pastore
Foto Denny De Marco Photography
Video Adriano Bilardello FilmMaker
Realizzazione maschere Nathalie Rallo