Scarafaggi e condizioni igienico sanitarie terribili nel residence Torre Xiare, bene confiscato che oggi dà vitto e alloggio a circa 50 poliziotti che in provincia di Trapani fronteggiano l'emergenza immigrazione. E' la denuncia fatta in una nota, con tanto di foto, dalla Uil Sicurezza.
L'ex residence si trova a Valderice ed è stato confiscato a Tommaso “Masino” Coppola, imprenditore condannato per mafia, ritenuto vicino al clan di Matteo Messina Denaro.
Il bene anni fa venne destinato a dare ospitalità ai poliziotti che si trovavano in Sicilia per dare supporto nella gestione dell'emergenza immigrazione. Ospita dai 50 agli 80 agenti. Ma le condizioni in cui si trova il residence sono tutt'altro che dignitose, come documenta il sindacato. Scarafaggi che scorrazzano per la sala ristorante, muffa e decadenza. Nella lettera inviata al Questore di Trapani il segretario generale di Uil Sicurezza, Giovanni Assenzio, parla di “situazioni dove la dignità dei Poliziotti viene alienata”.
Il sindacato parla di “escalation negativa” con la riduzione di ogni forma di servizio presso la struttura e carenze igienico-sanitarie. Non c'è solo l'abolizione della colazione, del cambio biancheria che da due mesi viene effettuato con meno frequenza. Il segretario di Uil Sicurezza evidenzia anche “la muffa presente nelle stanze, alcune delle quali prive di riscaldamento per malfunzionamento dei condizionatori d’aria e tante altre piccole ma significative situazioni che danno il senso di uno stato di abbandono della struttura e del personale ivi alloggiato, come per esempio la non possibilità da parte della Direzione di quella struttura di poter cambiare una lampadina del bagno, perché non vi era disponibilità in loco ma sarebbero dovute arrivare da Palermo, ebbene personale di quella stanza ha aspettato invano e ha fatto rientro senza aver assistito ad alcun intervento di sostituzione della lampadina”. Un episodio che il sindacato lo prende “ad esempio perché se non si è in grado di cambiare una lampadina del bagno vorrà dire che non si è in grado di risolvere situazioni ben più gravi come quella della carenza igienico sanitaria nei locali ristorante e cucina dovuta alla presenza di blatte ed ancor più significativo è sempre l’esempio descritto in ordine al menefreghismo che accompagna i nuovi responsabili di quella struttura”.
Blatte e menefreghismo caratterizzano una struttura passata in mano allo Stato dopo esser stata gestita dalla mafia. Potrebbe essere la sintesi della fine che fanno molti beni confiscati.
“Pur approvando la scelta che togliere un bene alla Mafia e restituirlo allo Stato per far alloggiare il personale di Polizia aggregato in quella Provincia è un fatto lodevole, non possiamo condividere che tutto ciò debba essere fatto ad ogni costo sulla pelle dei poliziotti che in quel posto vivono parte della giornata lasciandoli in uno stato di degrado assoluto. Tutto ciò non fa onore a chi ha la responsabilità ed il dovere di Intervenire e che ha mancato in tutti questi mesi l’occasione di farlo” conclude il sindacato.
Dalla Questura fanno sapere che è stato pianificato un intervento di disinfestazione del complesso alberghiero stesso, per evitare il ripetersi di simili casi. "Ci troviamo non davanti ad una colonia di blatte ma di casi che seppur sporadici, giustamente, mettono creano seri problemi".