"Se continuiamo a guardare alla Sicilia come all'ultima regione di Europa abbiamo la sensazione di avere Bruxelles sempre piu' lontana in quanto capitale d'Europa. Se ci convinciamo che tutto comincia nel Mediterraneo e la Sicilia e' la porta del Mediterraneo sull'Europa, abbiamo tutto il diritto di candidarci ad essere capitale morale e culturale di un bacino euro-afro-asiatico sempre piu' tormentato dai conflitti, dalle intolleranze e da un fenomeno di poverta' che arranca disperata verso un'Europa ricca e opulenta".
Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, intervenendo in Aula all'Ars durante la seduta solenne con il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. "Per questo il compito della Regione e del suo parlamento e' di lavorare per mettere a disposizione le risorse per definire una programmazione che dia un modello di sviluppo a questa terra e che - ha aggiunto - consenta di recuperare decenni di arretratezza in tutti i settori della pubblica amministrazione e del vivere civile. Questo - ha detto Musumeci - l'obiettivo al quale lavoriamo e al quale questo parlamento lavorera' per i prossimi anni. Speriamo che dal Parlamento europeo arrivino segnali di vicinanza. Noi siamo l'Europa - ha aggiunto il governatore - siamo europeisti per tradizione ed e' questa consapevolezza che ci consente di guardare al futuro con la speranza di tornare ad essere quello che nei secoli scorsi siamo stati, un luogo di crescita, di confronto e tolleranza e base per qualsiasi progetto che l'Europa voglia attuare per il Mediterraneo".
"Le infrastrutture non possono fermarsi a Salerno. Manca l'alta velocita' in Calabria, in Puglia, in Basilicata, Sicilia e Sardegna. Come non e' giusto che una regione come la Sicilia abbia una finta autostrada che colleghi le due citta' piu' importanti. E non si posso aver tempi biblici: se e' vero che si puo' ricostruire il ponte di Genova dopo un anno, non vedo perche' un ponte sulla Palermo-Catania debba essere sistemato in quattro anni. Non ci possono essere disparita' tra cittadini italiani del Nord e del Sud". A dirlo a Palermo il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. "Non e' giusto che qui non ci siano porti che abbiano le capacita' di attrarre le navi che arrivano da Suez - ha proseguito - Ci sono tante opportunita' da poter cogliere, e avere un sistema infrastrutturale efficiente significa attirare turisti e investimenti". Tajani ha poi detto di condividere "l'idea del governo regionale siciliano, nell'Isola bisognerebbe avere due societa' aeroportuali che accorpino i due scali della Sicilia occidentale e gli altri due di quella orientale". L'Isola "ha bisogno di compiere un balzo in avanti e nel rispetto totale del principio di autonomia, lo Stato e l'Europa possono e devono di piu'. Ecco perche' ho pensato a un piano che raccolga tutti i fondi europei per un fondo che potrebbe arrivare a una ventina di miliardi e che potrebbe avere un effetto leva di circa 200 miliardi, per realizzare infrastrutture interregionali, per collegare meglio l'intera Italia meridionale".
"Bisogna creare crescita per vincere una disoccupazione che affligge la Sicilia e, soprattutto, l'Italia meridionale. Non credo che serva assistenzialismo perche' favorisce la rassegnazione, fa perdere la fiducia e, soprattutto, fa perdere la dignita'". Cosi' Tajani."Non credo che nessun siciliano e nessun italiano voglia perdere la dignita', il lavoro e' dignita' - ha concluso - e dobbiamo fare di tutto perche' in questa Isola e nel paese ci sia piena occupazione".