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29/01/2019 12:05:00

Lo definì "amico di Messina Denaro". Il grillino Cancelleri chiede scusa a Lo Sciuto

 Lo aveva definito "amico di Messina Denaro". E' stato querelato, e per non essere costretto ad un cospicuo risarcimento danni, ha dovuto chiedere scusa. E' il leader dei Cinque Stelle in Sicilia, Giancarlo Cancelleri, che aveva accostato durante la campagna elettorale per le regionali dell'anno scorso, il nome di Giovanni Lo Sciuto, deputato uscente e ricandidato senza successo, a Matteo Messina Denaro. Da lì la querela, e adesso le scuse. 

Il 10 ottobre 2017, sulla pagina Facebook dell’On. Giancarlo Cancellieri, allora candidato alla carica di Governatore della Regione siciliana, è stato pubblicato un post dal titolo: “GLI IMPRESENTABILI”, tra i quali inseriva il nome di altro candidato Giovanni Lo Sciuto definendolo: “amico di Matteo Messina Denaro”.

Nonostante le scuse pubblicate dall’On. Cancelleri di cui si da atto e la rimozione del post, a seguito di formale richiesta dell’On. Lo Sciuto, quest’ultimo decideva di intraprendere comunque un giudizio civile innanzi al Tribunale di Marsala richiedendo il risarcimento dei danni che riteneva di aver subito.

I legali di entrambe le parti hanno interposto i loro buoni uffici e la causa è stata definita in via transattiva ribadendo che la pubblicazione fu frutto di un mero errore. L’on.le Lo Sciuto dichiara di non essere stato animato dall’intenzione di ottenere un risarcimento di natura economica, ma dalla esigenza di ripristinare la verità dei fatti affinché non possa consentirsi l’accostamento del proprio nome, come ex parlamentare della commissione antimafia, a quello di un mafioso.

Inoltre si intende esprimere soddisfazione per il chiarimento ottenuto con l’On. Giancarlo Cancelleri, circa la impropria inclusione del nome di Giovanni Lo Sciuto nella lista dei così detti “impresentabili” alle elezioni regionali del 2017. L’On. Cancelleri, nel conciliare la controversia, ha confermato che la discussa pubblicazione costituì un equivoco, anche dovuto ai toni accesi della scorsa campagna elettorale”.