Apprendo con stupore le parole del legale dell’ex vicesindaco Angelo Catalano, laddove parla di soggetto in malafede riferendosi, presumibilmente, al sottoscritto.
Lo stupore sta nel fatto che l’avvocato in questione quando accenna ai fatti pregressi del sottoscritto e della mia famiglia, risultava il nostro difensore avendone ricevuto mandato da mio padre .
Auspico, non per me ma per il Catalano, che la strategia difensiva non sia quella pavimentata in tale diffida, la quale, se così fosse, risulterebbe del tutto debole posto che non è la mia credibilità ad essere oggetto di giudizio ma semmai quella del suo assistito o di chi ha, propriamente o impropriamente, denunciato taluni comportamenti.
Io, in quanto pubblico ufficiale, ricoprendo una carica istituzionale, mi sono limitato a fare ciò che la legge impone, DENUNCIARE.
Invito, pertanto, l’avvocato nonché il suo assistito o congiunti di astenersi dal formulare qualsiasi accusa nei miei riguardi che nel caso sarà valutata nelle sedi opportune.
La GIUSTIZIA farà il suo corso, se qualcuno ha sbagliato deve pagare.
Io continuerò a fare il mio percorso politico a servizio del territorio e dei cittadini.
Alessandro Manuguerra