Corruzione ad Erice, dopo gli arresti del vice sindaco Catalano e le rivelazioni di Tp24.it, si è tenuta ieri mattina, a Trapani, la conferenza stampa congiunta del sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, e della sindaca di Erice, Daniela Toscano.
Ha sottolineato in apertura, Tranchida, che si è scelto volontariamente una sede politica, quella del Movimento Erice che Vogliamo, via Marconi, perché la dimensione a cui si è pensato per gli argomenti da trattare è quella propriamente politica: “Poi ci stanno altre sedi”, ad indicare che non mancheranno le azioni legali a tutela della immagine lesa, secondo i due sindaci delle città limitrofe.
Assoluta fiducia alla magistratura per la vicenda che ha colpito l’assessore Angelo Catalano, attualmente sottoposto agli arresti domiciliari, Tranchida afferma che se i fatti saranno riscontrati ed appurati lo stesso pagherà, senza sconti a nessuno.
Sostiene, poi, che la campagna elettorale iniziata dallo stesso Tranchida non è mai terminata, parla di esposti anonimi che hanno colpito la sua di amministrazione.
Per l’attuale sindaco di Trapani l’attacco che c’è non è per Daniela Toscano ma è per se stesso, colpevole - dice lui - di avere scardinato un sistema, sconvolgendo gli equilibri della geografia politica.
Tira fuori la vecchia politica fatta di "colletti bianchi e affari," dice: “C’è una testimonianza in un famoso processo che riguarda proprio la mala politica e la mafia, un processo dove fu coinvolto l’onorevole Bartolo Pellegrino e dove fu coinvolto anche l’imprenditore Ruggirello, papà dell’ex deputato Paolo Ruggirello”.
Tranchida ripesca quel processo, datato anni '80, per indicare come funzionava la politica del tempo in provincia di Trapani, facendo i nomi e cognomi: dai Bianco ai Mannina. Qui c'è la replica di Paolo Ruggirello.
Non si comprende cosa c’entri tutto questo con la città di Trapani e con quella di Erice ma pare che quel sistema, secondo Tranchida, è stato sconfitto grazie a lui.
Si ritorna sugli appalti ericini, Tranchida non ha dubbi sulla regolarità degli stessi, visto che sono stati esaminati in massima parte dall’Autorità giudiziaria.
Si sposta poi sulla figura dei suoi accusatori, chiama più volte in causa “Il pluripregiudicato Luigi Manuguerra” non come attore principale ma come un braccio armato di un attacco politico che ha una regia ben precisa, che lo stesso Tranchida indica in un personaggio con grande esperienza: che magari ha i capelli lunghi e bianchi. Il riferimento è all'avvocato Vito Galluffo, suo avversario alle ultime elezioni.
Lapidario il commento di Galluffo:
Senza troppa sorpresa ho appreso, da più fonti, delle dichiarazioni rese in conferenza stampa dagli organi amministrativi, presenti e passati, del nebbioso Comune Ericino.
La assenza di chiarezza, accompagnata all’infruttuoso tentativo di celarsi dietro una tristemente tipica equivocità, impone una puntuale analisi degli elementi già in possesso e da acquisirsi, per sottoporli alle competenti autorità.
Tanto dovevo
Tutti gli altri sono delle comparse, compreso un imprenditore "pluripregiudicato e fallito": “Figlio di una vecchia politica, che magari pensa di andare all’Autorità giudiziaria per rendere le sue dichiarazioni, quello che stranizza è che poi va, per il tramite del Manuguerra, presso alcune testate giornalistiche per chiedere attenzione”.
In questa commedia, dice Tranchida, questo imprenditore convinto che qualche Comune gli nega un diritto non va a sollecitare l’Autorità giudiziaria ma la stampa, che dovrebbe capire chi ha davanti: “Io non voglio credere che la stampa, o certa stampa, abbia bisogno di mandare dei messaggi trasversali a dei soggetti vittime della macchina del fango pensando che gli venga commissionato qualche spot”.
Per Tranchida si tratta di un attacco non giudiziario ma politico e quindi mediatico.
Su Catalano va cauto, ricorda di quando ha cacciato l’impresa di Favara che continuava sotto la pioggia a fare le strisce rosse, che si sarebbero cancellate da lì a poche ore: “Per quell’abuso Catalano meritava una medaglia”.
Daniela Toscano si è soffermata sulla complessità della questione ma ha voluto indicare il grande lavoro che la sua Amministrazione, tutta presente in conferenza, ha fatto in questi anni, a cominciare dai finanziamenti ottenuti. Tra la sindaca e Catalano ci sono stati dei piccoli scontri, tiene a sottolineare, solo per ragioni caratteriali. La Toscano si dice anche amareggiata per tutti gli attacchi ad personam della minoranza consiliare: “Non hanno mai fatto una proposta”.
Infine cita la stampa come soggetto che ha inventato la storia che riguarda suo fratello Massimo Toscano, tirandolo in ballo, senza alcun tipo di fondamento: “Una scorrettezza unica, si è toccato il fondo, una questione di pessimo gusto. La stampa ha un ruolo fondamentale, deve informare e nel momento in cui si va oltre io non saprei come definirla”.