Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
14/02/2019 15:44:00

Sicilia, investito e massacrato di botte per aver "guardato" una ragazza. Il video

 Investito e massacrato di botte per aver "guardato" una ragazza. Accade in Sicilia. 

Episodio folle e incomprensibile a Paternò, in provincia di Catania. Un ragazzo di 21 anni è stato investito e massacrato di botte per aver guardato una ragazza. Il 21enne è ora ricoverato in ospedale. Quattro le persone in manette: in carcere con l'accusa di tentato omicidio è finito Venero Giovannino Nicolosi, 26 anni. Assieme a lui sono stati arrestati anche il padre, il fratello e il cognato, tutti responsabili di aver aggredito gli amici del 21enne che cercavano di soccorrerlo e tentato di picchiare la vittima mentre era a terra.

La dinamica dei fatti

L'aggressione risale al 29 gennaio scorso, ma è stata resa nota soltanto oggi. A travolgere il 21enne, nella piazzetta delle Fontane, sarebbe stato dapprima Venero Giovannino Nicolosi, dopo una banale lite avvenuta qualche ora prima nel parcheggio di un distributore di carburanti e proseguita poi su Facebook tramite Messenger. Questo perché il 21enne avrebbe guardato la sua fidanzata.

L'aggressione

Dopo la lite, il 26enne avrebbe contattato i familiari e organizzato una vera e propria spedizione punitiva. Il 21enne era stato così travolto intenzionalmente da una Alfa Romeo 147 guidata da Venero Giovannino Nicolosi, con a bordo anche la fidanzata. I parenti avrebbero aggredito gli amici della vittima e tentato di aggredire nuovamente il 21enne. La scena è stata registrata da un sistema di videosorveglianza di un'abitazione privata.

Le indaginiNei giorni successivi, i quattro aggressori, nel tentativo di depistare le indagini, avrebbero venduto l'Alfa Romeo 147 utilizzata per il tentativo di omicidio. Il veicolo è stato, però, intercettato dai carabinieri e sequestrato. Gli arrestati adesso sono richiusi nel carcere di Piazza Lanza.