Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
20/11/2024 07:44:00

Mafia: arrestato Gaetano Savoca, nuovo capo mandamento di Ciaculli

La Polizia di Stato ha tratto in arresto Gaetano Savoca, 57 anni, soprannominato "il Biondo", ritenuto il nuovo capo del mandamento mafioso di Ciaculli. Savoca, figlio di Pino, storico leader dell’organizzazione che ha avuto figure di spicco come Michele Greco, detto il “Papa”, e Giuseppe Graviano di Brancaccio, è accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso.

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Palermo e dalla Direzione Investigativa Antimafia (Dda), sotto la guida del procuratore Maurizio de Lucia, hanno portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Savoca. L'uomo avrebbe assunto il controllo delle famiglie mafiose del mandamento, dirigendone le attività illecite con incontri riservati e impartendo direttive soprattutto nei settori delle estorsioni e del traffico di stupefacenti.

Savoca, legato anche da vincoli familiari con altre figure di spicco della mafia, tra cui i cognati Andrea Adamo e Benedetto Lo Verde, aveva scelto nel 2011 di scontare la sorveglianza speciale a Cesenatico, in provincia di Forlì-Cesena, ma ciò non ha frenato le sue attività. Nel febbraio 2018 è tornato a Palermo e, poco dopo, ha partecipato attivamente a summit con altri boss, come Leandro Greco, nipote del "Papa", e Calogero Lo Piccolo, capo del mandamento di Tommaso Natale.

Questi incontri, talvolta mascherati da normali riunioni in locali pubblici come il bar Oceania, evidenziano il perdurare delle funzioni tradizionali della mafia: non solo il controllo delle attività criminali, ma anche la mediazione in dispute, come quella tra ex coniugi gestita con Michele Micalizzi, boss di Partanna Mondello.

Le intercettazioni raccolte dai magistrati della Dda, tra cui la procuratrice aggiunta Marzia Sabella, hanno rivelato uno spaccato della vita interna a Cosa nostra. Savoca avrebbe sospeso un esattore del pizzo giudicato non affidabile e affrontato questioni relative al mantenimento delle famiglie dei detenuti, come quella di Amedeo Florulli. Persino il cosiddetto "welfare mafioso" mostrava segni di cedimento, con tensioni interne che solo l'intervento di Savoca poteva risolvere.

L’indagine che ha portato all’arresto di Savoca si è intensificata dopo l’omicidio di Giancarlo Romano, uomo d’onore in ascesa nella famiglia di Corso dei Mille, avvenuto il 26 febbraio scorso, e il ferimento di Alessio Salvo Caruso. Romano, intercettato dai carabinieri, aveva espresso con enfasi gli “ideali” mafiosi, scagliandosi contro lo Stato e i giornalisti, mentre tentava di dipingere Cosa nostra come una “mafia buona”, distinta dalla delinquenza comune.

Con questo arresto, le autorità hanno inflitto un duro colpo al mandamento di Ciaculli, ribadendo l’impegno nella lotta contro un’organizzazione che, nonostante le difficoltà interne, cerca di riorganizzarsi e mantenere il controllo del territorio.