Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
15/02/2019 07:00:00

Musei in Sicilia, straordinari non pagati. I custodi sono sul piede di guerra

La beffa arriva a sette mesi dall’accordo. Con quello che per i sindacati è il rischio di non vedere pagati gli straordinari, ma per l’assessore sarà solo la certezza di un ritardo. È polemica per il mancato pagamento dei turni aggiuntivi dei 1.500 custodi che permettono di tenere aperti i musei: dopo l’intesa di luglio fra assessorato regionale ai Beni culturali e sindacati, - si legge su Repubblica - infatti, il decreto che avrebbe dovuto sbloccare gli assegni è arrivato troppo tardi alla Ragioneria, e dunque non è stato registrato per il 2018. Risultato: i custodi non hanno ancora ricevuto i soldi aggiuntivi, e secondo i sindacati rischiano di non riceverli.

Sembra un semplice passaggio burocratico, ma non lo è: essendo stato trasmesso il 28 dicembre, la Ragioneria non è riuscita a dare il via libera entro l’anno e dunque a fine gennaio ha rimandato i decreti al mittente, “in quanto non contabilizzati entro la scadenza dei termini fissati”. Le risorse – due milioni – ci sono, ma non sono state inserite nella contabilità dell’anno scorso.

Così i Cobas-Codir hanno scritto al presidente della Regione Nello Musumeci e agli assessori Bernardette Grasso (Funzione pubblica), Sebastiano Tusa (Beni culturali) e Gaetano Armao (Economia), minacciando fuoco e fiamme: “In caso di mancato riscontro alle nostre richieste – scrivono i sindacati – saremo costretti a sostenere eventuali azioni contro l’amministrazione regionale”. Tusa, però, getta acqua sul fuoco: “L’unica cosa che accadrà – dice – è che ci saranno dei ritardi. Ma noi abbiamo subito il problema, che è dipeso dalla Ragioneria e riguarda anche alcuni fornitori”.