La Procura di Palermo ha chiuso la sua parte di indagini sul caso del sistema corruttivo che sarebbe stato messo in piedi dall'armatore Morace per aggidicarsi il monopolio dei collegamenti marittimi in Sicilia. E' stato chiesto pertanto il rinvio a giudizio per Crocetta, Vicari, Caronia e Fazio. Quest'ultimo attende l'esito dell'udienza preliminare per la parte trapanese dell'inchiesta.
L'inchiesta è cominciata due anni fa. La Procura chiede il processo per il patron della Liberty Lines Ettore Morace, per dirigenti e funzionari dell’assessorato Infrastrutture e per tutti i politici coinvolti, dall’ex governatore Rosario Crocetta all’ex sindaco di Trapani Girolamo Fazio passando per l’ex sottosegretaria alle Infrastrutture Simona Vicari e la deputata regionale Marianna Caronia.
Alla Vicari viene contestato il reato di corruzione per essersi spesa per far abbassare l’Iva al settore, con una norma poi portata in Parlamento. Morace ha regolato all’allora sottosegretaria un Rolex da 5.800 euro e un orologio modello «a serpente» di Bulgari del valore di 7.200 euro.
Sempre per corruzione i pm chiedono il processo per Crocetta che, secondo la ricostruzione dei magistrati, ha ricevuto 10 milaeuro, tramite Massimo Finocchiaro, allora suo riferimento politico a Messina, per il movimento politico Riparte Sicilia. Crocetta avrebbe poi «fatto indebite pressioni» sui dirigenti regionali Dora Piazza a Fulvio Bellomo per implementare i servizi per le isole erogati dalla Liberty Lines.
Tra i politici coinvolti anche la deputata Caronia per aver assecondato la richiesta di Morace di non nominare consulente in materia Giuseppe Prestigiacomo. In cambio Morace si «impegnava ad accogliere tutte le richieste della Caronia per la buonuscita dalla Siremar» e a pagare 50 mila euro alla stessa deputata in cambio di una fattura «per prestazioni inesistenti». L’ex sindaco ed ex deputato Girolamo Fazio invece rischia il processo per minaccia a pubblico ufficiale: in particolare «usava minaccia nei confronti della dirigente «Dora Piazza proferendo espressioni del tipo «la pagherete cara, è questione di tempo». La Piazza si è opposta a sanare un contenzioso con la Liberty Lines, e poi al Cga ha avuto ragione.
Chiesto il giudizio per Salvatrice Severino (che aveva la figlia assunta alla Liberty Lines e si occupava delle gare di appalto in materia) a Sergio Bagarella, che lavorava nello stesso ufficio e che da Morace avrebbe ricevuto televisori e una tessera per prendere gratis tutti i mezzi della compagnia Liberty Lines.
La Procura di Palermo con i pm Gualtieri e De Montis ha quantificato in 10 milioni di euro i guadagni facili ottenuti dai Morace.