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18/02/2019 06:00:00

Le vicende ericine e la tempesta sulla politica trapanese, tra accuse, repliche e veleni

Dopo la conferenza stampa di Giacomo Tranchida, a Trapani, tenutasi congiuntamente con la sindaca di Erice Daniela Toscano, per i fatti della vetta che hanno coinvolto il vice sindaco Angelo Catalano, la politica trapanese è in agitazione. Spirano venti di tempesta, che nulla hanno a che vedere con la brezza marina, piacevole, tipica delle città di mare.

Tranchida ha tirato in ballo, facendo nomi e cognomi, una serie di personaggi politici che hanno fatto parte dello scenario provinciale, l’accezione era negativa: da Peppe Bianco a Vito Mannina, da Giuseppe Ruggirello a Bartolo Pellegrino, allusioni che non hanno risparmiato nemmeno i due ex competitor: Vito Galluffo e Peppe Bologna.  Un mix, tantissima confusione, le parti in causa hanno reagito, c’è chi pensa ad una querela, chi ha replicato a mezzo stampa e c’è chi, come Annalisa Bianco, consigliera comunale a Trapani di maggioranza, ha deciso di prendere le distanze da Tranchida.

Una reazione politica prevedibile, la Bianco lascia il gruppo “Trapani con coerenza”, approda al gruppo misto, determina la scomparsa dello stesso gruppo dall’aula di Palazzo Cavarretta.

La consigliera annovera come una caduta di stile, quella di Tranchida, nell’aver tirato in ballo una vicenda giudiziaria, in cui Bianco venne assolto: “Salva la possibilità di scuse e precisazioni, mi corre l’obbligo morale di dichiararmi indipendente e di lasciare il gruppo “Trapani con coerenza“. Infatti, è evidente che dette dichiarazioni hanno fatto venir meno quel rapporto fiduciario che mi legavano al Sindaco e all’amministrazione”.

La conferenza stampa del duo Tranchida-Toscano, che è sembrata un atto difensivo nei confronti di Catalano e che ha mostrato tutti i nervi scoperti, e le fragilità, dei due sindaci, è destinata a creare fibrillazione politica, sia a Trapani che ad Erice.
E continuano le repliche alle dichiarazioni di Tranchida rese in conferenza stampa, il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Maurizio Miceli, stigmatizza l’atteggiamento del sindaco di Trapani: “Da uno che in politica le ha inventate tutte, francamente, mi aspettavo qualcosa di più.

Interviene per cercare di difendere d’ufficio il suo braccio destro nel governo ericino, cercando di minare attendibilità e credibilità degli accusatori. La verità prescinde da chi muove l’accusa, lo dovrebbe sapere il sindaco. In ogni caso questo tipo di giudizi devono essere di competenza della magistratura, basta ai processi sommari in pubblica piazza e a queste difese che non fanno altro che instaurare una dialettica tra parti che compete a sedi diverse da una conferenza stampa. Peraltro, anche li, ad illazioni si risponde con illazioni, si evocano complotti ed il tanto in voga “mascariamento”, complotti, speculazione della giustizia per qualsiasi cosa, detto da chi presenta querele con disinvoltura. Si evoca il mascariamento perfino innanzi ad un arresto, seppur cautelare, affermato proprio da colui che sulle presunzioni che seguono le inchieste giudiziarie e su giudizi di ordine morale ha costruito gran parte della propria immagine politica. Il centrodestra se ne ricorda di queste prese di posizione, di queste accuse usate come slogan per delegittimare gli avversari”.

Miceli non fa sconti alla sindaca Toscano che invita a dimettersi: “Amministrare Erice con questi fardelli, da accertare e/o presunti, diventa un incubo, non più un impegno. Tranchida, l’autore del complotto sei tu. Autore raffinato che cerca di mistificare ai cittadini la propria incapacità amministrativa!”.

Nella vicenda è intervenuto anche Bartolo Giglio, responsabile Lega provincia di Trapani: “Stigmatizziamo lo stile, sempre lo stesso, utilizzato da Tranchida, sempre pronto ad attaccare l’universo mondo additando chiunque come causa, anche soggetti suoi avversari politici, delle recenti vicende giudiziarie che hanno investito il suo ex vice sindaco e l’intero comune di Erice dove lui ha governato per 10 anni. Anche nei confronti dei giornalisti indice puntato. A loro la nostra solidarietà e l’invito a continuare il loro importantissimo lavoro di informazione. Metodologia seguita da Tranchida per distogliere l’attenzione dai fatti giudiziari e soprattutto dalle “responsabilità politiche” sulle quali noi invece puntiamo il dito. Dove è finita la “Legalità e la moralità”, ”l’Etica Politica” e “la Responsabilità politica” che lui professava quando parlava di accadimenti giudiziari altrui?”.

E in consiglio comunale a Trapani cambia lo scenario politico: Claudia La Barbera si stacca dal gruppo misto che aveva creato insieme a Chiara Cavallino e Francesca Trapani, le due consigliere elette nel movimento Cinque Stelle. L’abbandono era nell’aria, La Barbera è stata eletta in quota Forza Italia e condividere un gruppo con le consigliere grilline avrebbe significato disattendere le direttive regionali e nazionali del partito.