Mafia, politica, pacchetti di voti e affari, c'è tutto questo nell'operazione antimafia "Scrigno" che ieri all'alba ha portato all'arresto di 25 persone, tra cui i capi mafia di Trapani, Pietro e Francesco Virga, figli del capomafia e ergastolano Vincenzo, i boss delle famiglie di Marsala, Paceco e addirittura per la prima volta di Favignana, e due politici, Paolo Ruggirello, ex deputato questore all'Ars del Partito Democratico e Ivana Inferrera, ex assessore del Comune di Trapani.
I due esponenti politici locali, si offrivano ai mafiosi, proponendosi come loro punti di riferimento, arrivando, in alcuni casi, addirittura ad affidare loro la gestione, seppur parziale, della propria campagna elettorale. Un'operazione, la "Scrigno", che ha colpito l'intera provincia di Trapani e che non poteva che scuotere il mondo della politica, visto che, in particolare, Ruggirello, nel suo percorso ha abbracciato un po' tutti gli schieramenti, dal centrodestra, dove ha militato nei primi anni, al centrosinistra, dov'era confluito negli ultimi.
E dal mondo della politica arrivano le reazioni a questa ennesima operazione antimafia che, per l'entità e la gravità dei fatti contestati non riguarda e non si può circoscrivere soltanto ai soli territori interessati. Vediamo quelle che sono le reazioni a caldo all'operazione, oltre a quelle della politica, poche per la verità, ci sono quelle del mondo sindacale e dell'antiracket.
Tra i primi ad intervenire con una nota pubblica il presidente della Commissone Regionale Antimafia Claudio Fava: "L’operazione "Scrigno" fa emergere un quadro inquietante: nel rapporto tra mafia e politica siamo davanti ad un salto di qualità, non più la subalternità alle cosche ma una compartecipazione alle attività criminali. Quello descritto dagli investigatori è un sistema che ha inquinato la vita democratica, sociale ed economica della provincia di Trapani ed oltre. La politica adesso deve avere il coraggio di rimettere la questione morale al centro della propria agenda senza aspettare l’azione della magistratura. Su questo si gioca buona parte del futuro di quest’isola perchè sono questi i veri costi inquinanti della politica."
Il sindaco di Petrosino Gaspare Giacalone:“Esprimo apprezzamento per il lavoro svolto dalle forze dell’ordine e dalla magistratura per l’operazione Scrigno, che ha portato all’arresto stamane di Paolo Ruggirello e di altri politici locali per voto di scambio e associazione mafiosa. La scorsa settimana un’altra vicenda di voto di scambio e mafia che riguardava altri politici locali. E quella precedente ancora arresti per corruzione e appalti. Emerge un quadro inquietante di un sistema politico locale fortemente inquinato e radicato. Fatto di silenzi, complicità e compiacenze. C’è da chiedersi come si sentiranno coloro che si sono fatti sostenere ed eleggere da tutta questa gente, quelli che li hanno accolti nei loro partiti, nei loro comitati elettorali e nelle loro amministrazioni. Facile aspettarsi che se ne staranno zitti e muti, come ogni volta del resto. Mentre chi non si è mai allineato a questo sistema ne subisce ogni giorno la ferocia e la spietatezza. Oggi più che mai, perciò, i cittadini devono avere memoria e rendersi conto che non può essere solo la magistratura a fare pulizia. Questo sistema si distrugge combattendolo a ogni livello. Ma soprattutto negli appuntamenti elettorali e dentro i partiti”.
Daniele Nuccio, consigliere comunale di Marsala: "L’operazione antimafia “Scrigno” che ha portato agli arresti di 25 soggetti fra i quali l’ex Deputato Regionale Paolo Ruggirello ci impone una seria riflessione sulla capacità di infiltrazione e inquinamento del tessuto politico, economico e sociale nei territori che amministriamo.
La Provincia di Trapani con la sua triste tradizione di commistioni fra politica, affari, massoneria deviata e criminalità organizzata si trova ad assistere all’ennesima dimostrazione che oggi più che mai è importante tenere alta l’asticella del controllo sul buon funzionamento della macchina amministrativa, su un tema del quale si parla troppo poco e che riguarda la “qualità del consenso elettorale”, così come non è più possibile rimandare ad un fenomeno superato l’idea che il nostro territorio sia ancora inquinato dalla Mafia. Lo si evince da diverse relazioni della DIA, dalle determinazioni alle quali sono giunte in più occasioni le Commissioni parlamentari Antimafia, da diverse azioni della magistratura e delle forze dell’ordine alle quali dobbiamo rivolgere il nostro più sincero apprezzamento. Riconoscere impotenti che la magistratura arriva sempre prima della politica rappresenta al tempo stesso una grave sconfitta. Così come è giunto il momento che la società civile torni a mobilitarsi, a prendere posizione, ad occuparsi della cosa pubblica nell’interesse della collettività. Che la gente torni a pretendere di più dalla classe politica che la rappresenta, non accontentandosi della promessa di un posto di lavoro o di un contributo economico, superando il muro di gomma dell’omertà e della connivenza. La nostra non sarà mai una terra normale fino a quando gli insegnamenti dei martiri, dei nostri “santi laici”, di tutte le vittime della violenza mafiosa, resteranno semplici aforismi da ripetere in occasione delle ricorrenze.
Quegli insegnamenti devono diventare testimonianza di un modo di pensare, di agire nel vivere quotidiano, nel rivendicare i propri diritti contrastando la sopraffazione, la legge del più forte, quella politica basata sul clientelismo. C’è tuttavia una Sicilia diversa, una società che si ribella a chi di fatto nega la possibilità di uno sviluppo che non sia appannaggio esclusivo di consorterie politico-criminali, a chi ha rubato il futuro alle migliaia di ragazze e ragazzi costretti ad abbondonare la propria terra, nella ricerca di un futuro possibile e che si schiera con quanti oggi resistono, associazioni, imprenditori, studenti, lavoratori, insegnanti e che hanno ben chiaro l’importanza del proprio impegno per cambiare lo stato di cose presente, quanti non hanno padroni e mai ne avranno".
Il segretario generale della Cgil di Trapani Filippo Cutrona: "L'operazione Scrigno fa emergere, ancora una volta, le collussioni tra mafia, politica e imprenditoria e scardina quello che in provincia di Trapani è un sistema che, in parte, si articola tra infiltrazioni mafiose, illegalità diffusa e interessi illeciti. La provincia di Trapani - continua Cutrona - è intrappolata in una fitta rete di interessi mafiosi che frenano lo sviluppo e un'economia sana e libera dai condizionamenti. La lotta alla mafia, che vede costantemente in azione le forze dell'ordine e la magistratura, deve essere un impegno condiviso da tutta la collettività attraverso la presa di distanza da ciò che è illegale. Solamente così il territorio potrà ottenere la crescita sociale, economica, occupazionale e culturale".
L’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao: “Desidero ringraziare le forze dell’ordine e la magistratura per il loro impegno quotidiano nella lotta alla mafia. Il maxiblitz di stamattina in provincia di Trapani ha svelato le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia siciliana e i suoi rapporti incestuosi con la politica. L’arresto dell'ex deputato regionale siciliano del Pd Paolo Ruggiremo dimostra che il rapporto mafia-politica è purtroppo ancora molto solido. Dietro le mille giravolte dei politici, che saltano da un partito all’altro con estrema disinvoltura, spesso si nascondono interessi che con la politica non hanno nulla a che fare. I partiti facciano pulizia al loro interno, sono troppe le mele marcie”.
Il segretario generale della Uil Trapani Eugenio Tumbarello: “Un successo delle forze dell’ordine e della magistratura nel contrasto di ogni forma di illegalità, che rappresenta un’esigenza collettiva del mondo del lavoro di tutto il territorio della provincia di Trapani. La Uil di Trapani – aggiunge Tumbarello -, in perfetta sintonia con la Confederazione, continua a svolgere il proprio lavoro contro ogni forma di mafia, rimanendo sempre dalla parte della legalità e impegnati per lo sviluppo del territorio”.
Bartolo Giglio, coordinatore provinciale della Lega: “Con l’operazione "Scrigno" si scoperchia una vasta area di malaffare fra mafia e politica a Trapani che desta notevoli preoccupazioni. Per la nostra forza politica è la conferma di un alto indice di rischio di cui abbiamo abbondantemente parlato nella campagna elettorale per le Amministrative 2018 nella città capoluogo. Da soli, o quasi, dicevamo che la Questione Morale iniziava già con la composizione delle liste. Oggi c’è la conferma che quel nostro allarme era fondato”.
Il vicesegretario del PD Sicilia, Antonio Rubino: “Abbiamo dato mandato ai nostri legali per agire in sede civile e penale contro l’onorevole Giancarlo Cancelleri per le gravissime offese alla reputazione della comunità del Partito Democratico. Affermare su Facebook che il “Partito Democratico della Sicilia deve essere commissariato per mafia” è assai grave, ma dai Cinquestelle ci si può aspettare questo ed altro, magari domani chiederanno pure la nostra impiccagione. Nel contempo, vorremmo rassicurare quanti in queste ore si preoccupano della non sospensione dal Pd di Paolo Ruggirello: l’ex deputato del Pd non è iscritto da due anni al partito e pertanto non può essere sospeso. Fiducia nella magistratura, difesa dell’onorabilità del Pd siciliano e della comunità democratica. Tutto il resto, comprese le lezioni di moralità e lo sciacalaggio elettorale, è solo miseria politica”.
Enzo Guidotto, presidente dell’Associazione Antiracket ed Antiusura di Trapani: "Il più vivo compiacimento per l’operazione ‘Scrigno’, il miglior plauso ai Magistrati ed alle Forze dell’Ordine che l’hanno diretta ed attuata ed il peggiore biasimo per gli arrestati, soprattutto per i politici. Stando a dichiarazioni di fonte ufficiale c’è stato persino chi ha chiesto espressamente voti ad un esponente di vertice dell’organizzazione mafiosa e dopo l'elezione ha tenuto a ringraziarlo personalmente. Data la gravità degli addebiti auspico condanne adeguate alla luce di una concezione che ho sempre condiviso: quella del Presidente della Repubblica, già Magistrato, Oscar Luigi Scalfaro. «Se un politico è responsabile come un mafioso – dichiarò più di una volta - un Magistrato serio deve dare al politico una pena maggiore. Perchè a responsabilità maggiori devono corrispondere pene maggiori".
Il deputato alcamese del MoVimento 5 Stelle Antonio Lombardo": "La provincia di Trapani si conferma purtroppo una zona dove la presenza di Cosa nostra all'interno delle istituzioni è molto forte e compromette lo sviluppo di questo territorio. Ringrazio la magistratura e le forze dell'ordine per l'enorme lavoro svolto, adesso occorre uno sforzo ulteriore anche da parte dei partiti politici per inserire all'interno delle istituzioni gente onesta e lontana da episodi o fatti inquietanti. Il Movimento 5 Stelle questo lo fa da sempre: che le altre forze politiche prendano esempio da noi”.