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15/03/2019 04:00:00

Caso Denise, i genitori:"Nostra figlia non deve essere una spina nel fianco di nessuno"

Una lettera aperta di Piera Maggio e Piero Pulizzi, i genitori di Denise Pipitone, una lettera ideale alla loro città, ai loro concittadini, in cui esprimono tutta l'amarezza per il silenzio che è caduto sulla scomparsa della loro figlia, ma anche per la percezione di un non volere  più associare il nome Denise a Mazara perchè questo sarebbe sgradevole. E allora lo dicono chiaramente che Denise non deve rappresentare una spina nel fianco per la città, e chi lo pensa deve solo vergognarsi. Questa la lettera dei genitori di Denise sparita nel nulla dalla casa di via Domenico La Bruna il 1 settembre 2014:

“Mazara, è una bella città riconosciuta come tale anche da molti visitatori. Far risaltare i suoi pregi è ottima cosa, l’odore degli agrumi e la brezza marina rende caratteristico questo posto che sicuramente merita tanto. Siamo nati e cresciuti in questa città che amiamo, la stessa Denise, è una cittadina mazarese, ma non per questo bisogna nascondere la testa sotto terra e tacere.

Forse a qualcuno avrebbe fatto piacere o comodo, il silenzio sul caso Denise Pipitone, così da non deturpare la nostra bella Mazara, di un orrore commesso da persone disumane e vigliacche. Si deturpare, perché secondo qualcuno associare il nome Denise Pipitone, a Mazara del Vallo, è cosa sgradevole.

Non scegliamo il nome della città, dove la tragedia avviene, e di sicuro non abbiamo scelto noi, questo infausto dolore che ci ha colpiti così duramente, tanto meno sarà stata Denise, la monella e cattiva a farsi rapire…

Sono tante le città riconosciute per nome, per eventi spiacevoli, nessuno ne ha fatto un dramma e non ricordiamo di aver assistito a persone che cadenzialmente in varie occasioni anche pubbliche, rivangano l’accaduto come una spina nel fianco, intenti quasi a cancellarne l’accaduto come se nulla fosse successo, così da rendere pulita la bella città dal male che lo circonda.

Niente si cancella con un colpo di spugna specialmente se si tratta di un fatto tanto eclatante come il rapimento di una bambina. Tutto ebbe inizio qui a Mazara del Vallo, voglia o non voglia questo è incancellabile, i mostri che hanno rapito nostra figlia, vivono liberi tra noi, vestiti nei panni da un falso perbenismo, ma riconoscibili da molti…

Insomma, chi vuol vedere vede… Chi vuol sentire sente… Chi vuole rimanere ipocrita ci rimanga… ma almeno abbiate quel barlume di sensibilità a non continuare ad infierire sulle nostre ferite che ancora sanguinano.

Esistono diversi modi di dire le cose, senza il bisogno di far sentire in colpa chi colpe non ha, e così i carnefici diventano vittime.

Nostra figlia Denise, per Mazara, non deve essere una spina nel fianco per nessuno! E chiunque pensi questo, si dovrà solo VERGOGNARE!!

Noi a questa città, abbiamo chiesto poco e niente, chissà se questi genitori, in questi anni, da chi di dovere, avrebbe fatto piacere ricevere maggior vicinanza, sostegno morale o altro…

Una mamma e un papà a cui gli hanno strappato una figlia, nel modo che solo i vigliacchi sanno fare. P.S. Chiediamo cortesemente che nessuno strumentalizzi le nostre parole a proprio interesse”.

Piera Maggio e Piero Pulizzi