Colpo di scena nelle indagini sull'omicidio di Francesco Calì, detto «Franky Boy», potente boss del clan mafioso dei Gambino. La polizia di New York ha fermato un giovane imprenditore edile, Anthony Comello, 24 anni, residente nel New Jersey accusato di aver preso parte all'agguato anche se restano aperti ancora molti interrogativi, ad iniziare dal movente.
Stando ai primi accertamenti, Comello avrebbe sparato per motivi personali. Non aveva gradito il rifiuto da parte della vittima, di fargli frequentare una ragazza della famiglia Calì. Così avrebbe preparato l'agguato, commettendo tra l'altro un errore madornale. Secondo la ricostruzione della polizia di New York, Comello ha lasciato per terra la targa della sua macchina che aveva urtato di proposito il suv di Calì, posteggiato davanti alla sua abitazione. Era un modo di farlo cadere in trappola. Un finto incidente che ha costretto Calì ad uscire da casa, dopo avere sentito il tonfo a pochi metri dal suo appartamento. In strada ha trovato il killer che gli ha esploso diversi colpi di calibro 9. Subito dopo l'agguato però gli agenti hanno trovato la targa della macchina che aveva tamponato il fuoristrada di Calì e sono subito risaliti al proprietario. Comello sarebbe stato identificato pure grazie ad alcune impronte ritrovate dagli investigatori sul luogo dell'agguato, erano le stesse che comparivano sul modulo di acquisto per un fucile a pompa. Per quanto riguarda il giovane sospettato, gli inquirenti hanno detto di essere «molto fiduciosi del fatto che l'uomo sarà incriminato per l'omicidio di Calì». La vicenda però appare fin troppo semplice e questo punto si pensa anche ad possibile depistaggio.