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19/04/2019 07:18:00

Mafia, corruzione ed eolico: così Nicastri fa vacillare il governo Lega - Cinque Stelle

 E' una mega inchiesta delle procure di Palermo e di Roma quella che parte da Alcamo e Calatafimi e arriva fino alle porte del governo di Lega e Cinque Stelle, con il potente sottosegretario leghista alle Infrastrutture Siri accusato di aver intascato una mazzetta di 30.000 euro.

Al centro il signore dell'eolico Vito Nicastri, ritenuto vicino a Messina Denaro e già colpito da una confisca di un miliardo di euro. In cambio della mazzetta Siri avrebbe caldeggiato emendamenti favorevoli all'eolico. "Mi viene da ridere" commenta il sottosegretario, che non si è dimesso. A intrattenere rapporti con Nicastri, Paolo Arata, genovese, mediatore. A causa di un disturbo nell'intercettazione non si capisce se la tangente sia stata solo promessa o anche intascata. 

Gli altri indagati eccellenti sono l’ex assessore provinciale ed ex dirigente di uffici tecnici comunali Angelo Mistretta (attualmente capo del settore Urbanistica del Comune di Castellammare del Golfo), con lui l’imprenditore di Calatafimi Francesco Isca e ancora oltre a Vito Nicastri e Paolo Arata anche Francesco Paolo Arata, Giacomo Causarano, Manlio Nicastri, Alberto Tinnirello.

 Una tangente da trentamila euro per “l’inserimento di provvedimenti di competenza governativa” che avrebbero poi consentito l’ottenimento di incentivi per il ‘minieolico’ da parte di alcuni imprenditori nel campo delle energie rinnovabili. Ruota attorno a questa accusa l’inchiesta per corruzione a carico del sottosegretario alle Infrastrutture, Armando Siri, portata avanti dalla Procura di Roma.

La tesi accusatoria è contenuta nel decreto di perquisizione firmato dal sostituto procuratore di Palermo, Gianluca De Leo, e dall’aggiunto Paolo Guido. Siri avrebbe ricevuto “la promessa e/o la dazione di trentamila euro – sostengono i pm romani – da parte di Paolo Franco Arata”, anche lui sotto indagine, amministratore della Etnea srl e della Alqantara srl, oltre che “dominus” della Solcara srl e della Solgesta srl, aziende operanti nell’eolico.

Ancora nel decreto, si legge che Siri avrebbe “asservito” le sue funzioni e i suoi poteri “ad interessi privati”. Una azione che sarebbe stata portata avanti da Siri “nella duplice qualità di senatore e di sottosegretario”.

Sempre nel decreto di perquisizione, si legge: “Le investigazioni effettuate hanno svelato lo stretto collegamento tra Arata ed esponenti del partito della Lega, in particolare l’attuale sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri, stimolato da Arata a promuovere una modifica regolamentare degli incentivi connessi al mini-eolico”. Gli atti della vicenda, emersa nell’indagine di Palermo, sono stati trasmessi successivamente alla Procura di Roma, “ufficio con il quale – sottolineano i magistrati – è stato attivato ed è in corso un coordinamento investigativo”. Paolo Arata è un ex parlamentare di Forza Italia, genovese come Siri e indagato a Palermo.

“Il gruppo Arata/Nicastri, oltre alla competenza tecnica nel settore delle rinnovabili dell’ex sorvegliato speciale alcamese (Nicastri, ndr) ed alle sue conoscenze nei gangli amministrativi, ha potuto far affidamento sulla importante rete di rapporti istituzionali facente capo a Paolo Arata”. Anche questo è un passaggio del decreto di perquisizione redatto nell’ambito dell’inchiesta che coinvolge il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Armando Siri e l’imprenditore di Alcamo (Trapani) Vito Nicastri.

Siri è indagato nel filone romano dell’inchiesta, mentre l’ex parlamentare Paolo Arata è sotto indagine nel capoluogo siciliano: quest’ultimo, secondo i magistrati, “ha fatto tesoro della sua precedente militanza politica, in Forza Italia, per trovare canali privilegiati di interlocuzione con organi politici regionali siciliani ed essere introdotto negli uffici tecnici incaricati di valutare, in particolare, i progetti relativi al ‘bio-metano'”.

“NICASTRI VERO REGISTA DELLE STRATEGIE IMPRENDITORIALI”

“Sono stati acquisiti elementi di prova circa l’esistenza di un reticolo di società, tutte operanti nel mercato delle energie rinnovabili, facenti capo solo formalmente alla famiglia Arata, ma di fatto partecipate occultamente da Vito Nicastri, vero regista delle strategie imprenditoriali”, si legge nel decreto di perquisizione.

Lo stesso Paolo Arata, indagato a Palermo, definiva Nicastri, imprenditore di Alcamo considerato vicino a Cosa nostra trapanese, “‘la persona più brava dell’Eolico in Italia’”. Secondo i magistrati Nicastri “oltre ad avere un’indubbia competenza ed abilità in tale settore, è un imprenditore pregiudicato e spregiudicato”. 

 Chi è Armando Siri
Armando Siri, genovese di 47 anni, è stato nominato responsabile economico e della formazione del Movimento “Noi con Salvini”. È autore della proposta di legge per l'introduzione della flat tax. Candidato alle ultime Politiche con la Lega, al Senato, è stato eletto nel collegio dell'Emilia-Romagna. Nel governo Conte è sottosegretario del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

Chi è Paolo Arata
Paolo Arata, genovese come Siri, 68 anni, è un docente universitario. Ex deputato nazionale di Forza Italia e, nel 1994, presidente del Comitato interparlamentare per lo sviluppo sostenibile: negli anni scorsi è stato uno dei sette professori a cui Matteo Salvini ha affidato la stesura del programma di governo della Lega.

Chi è l’imprenditore dell’eolico Nicastri
L'imprenditore dell'eolico Vito Nicastri, di Alcamo (Trapani), da un anno era agli arresti domiciliari ma anche da casa - e nonostante sia stato raggiunto da una maxiconfisca da un miliardo di euro - avrebbe continuato, tramite un familiare, a manovrare per fare affari. Per effetto della nuova indagine, si è visto aggravare la misura cautelare per concorso esterno in associazione mafiosa e fittizia intestazione di beni ed è stato riportato in carcere. Indicato anni fa dal Financial Times come il "signore del vento", è ritenuto un prestanome del superlatitante Matteo Messina Denaro, che sarebbe suo socio occulto.