Domenico Venuti, riconfermato domenica scorsa sindaco di Salemi. Di fatto ha stracciato la concorrenza, ha ottenuto più del 50% dei voti. Una riconferma che sottolinea la bontà del lavoro svolto?
Sì, sottolinea una bontà del lavoro svolto ma in un’ottica progettuale. Un lavoro che si pone in una continuità e che guarda al futuro. La maggioranza dei cittadini ha apprezzato il lavoro svolto ed ora una grande responsabilità che sento sulle spalle. Ho percepito davvero che la gente è entrata in sintonia con il progetto che il lavoro di questi anni ha delineato. Lavori di grande determinazione e impegno quotidiano.
Venuti, il futuro è declinato anche nel nome della sua lista “Salemi 2024”, nel senso che bisogna davvero guardare alla città che un giorno lascerà al suo successore. Se chiude gli occhi come la vede Salemi nel 2024.
La sfida è quella di lasciare Salemi migliore di come è oggi. Io credo di avere lavorato bene in questi cinque anni, e di avere affrontato tanti problemi, alcuni sono stati risolti, magari altri no, ma penso di avere portato la città ad un livello migliore rispetto a quello di cinque anni fa. Lo stesso auspicio sarà per i prossimi cinque anni e con una responsabilità in più addosso, che è quella di elevare il livello qualitativo delle cose fatte, come la differenziata o il lavoro fatto per gettare le basi di un rilancio turistico. Adesso meritano di fare dei passi avanti dal punto di vista qualitativo. Dunque tutta una serie di attività che insieme all’ordinario e alla manutenzione devono essere attenzionate. Con questo spirito puntiamo ad una Salemi certamente migliore per chi ci vive, ma anche più appetibile per chi la guarda dall’esterno come una possibilità d’investimento e di sviluppo, e a questo deve puntare il nostro lavoro.
Sindaco Venuti, come commenta il dato regionale di queste amministrative. Anche lei pensa che la Lega avanza ma non sfonda, i Cinque Stelle dove amministrano vengono ricacciati indietro dagli elettori, è più o meno la sua stessa analisi?
Più o meno sì. Non ho notizie su cosa sia successo nei territori, dove, però, io avverto la necessità da parte della gente di una certa vicinanza degli attori politici, più che della politica, tanto decantata di cui si parla spesso. La politica è fatta da uomini che poi sul territorio portano avanti i progetti. Ecco, credo che sia necessaria una maggiore attenzione ai progetti e ai programmi concreti rispetto a quello che il quadro politico che in questo momento rimane frastagliato. Certamente ci sono dei segnali importanti che si pongono alla vigilia delle elezioni europee. A mio avviso lavorando bene, lavorando nei territori si può riuscire ad offrire una nuova proposta che ora manca. Noi siamo riusciti a Salemi in una impresa unica, io sono il primo sindaco riconfermato dall’elezione diretta in poi, e questo è stato fatto dando attenzione più al territorio che non agli equilibri politici. Ciascuno con generosità ha dato tutto quello che ha potuto per un progetto per la città.