La giustizia italiana vi sembra lenta? A quanto pare non è così...I magistrati, infatti, si sono aggiunti altre due settimane di ferie. Una circolare del Csm stabilisce che non potranno essere fissate udienze ordinarie dal 15 luglio al 7 settembre. Il ministero della Giustizia, invece, aveva stabilito che il periodo feriale dovesse andare dal 26 luglio al 2 settembre. Lo racconta Il Foglio.
Nonostante la giustizia italiana sia tra le più lente d’Europa, la decisione dell’organo di autogoverno della magistratura è stata motivata con l’esigenza di assicurare ai magistrati una sorta di “periodo cuscinetto” prima e dopo le ferie previste per consentire alle toghe di completare il lavoro residuo e anticipare quello necessario alla ripresa delle udienze. Il periodo di ferie, specifica la circolare, “dovrà essere preceduto da un periodo di 10 giorni dedicato alla definizione degli affari e degli atti in corso e seguito da un periodo di 5 giorni dedicato alla preparazione dell’attività ordinaria”. Insomma, i magistrati italiani sostengono di essere talmente inondati di fascicoli processuali da aver deciso, autonomamente, di sospendere i processi per quasi due settimane in più in modo da godere effettivamente del periodo di ferie a loro attribuito. Nella speranza che questo lavoro residuo e poi preparatorio sia effettivamente svolto dalle toghe, resta il fatto che la macchina giudiziaria del Paese resterà ferma per quasi due mesi. Non il segnale migliore da lanciare ai cittadini e alle istituzioni europee, che ad aprile sono tornate a bocciare l’incredibile lentezza della nostra giustizia. La Commissione europea ha rilevato che la durata media dei contenziosi civili e commerciali in Italia è persino aumentata: 548 giorni (un anno e mezzo) per una sentenza di primo grado, 893 giorni (due anni e mezzo) per una sentenza di appello e 1.299 giorni (tre anni e mezzo) per una sentenza definitiva.