In consiglio comunale, a Marsala, è tutti contro tutti. Andiamo con ordine.
Si è tenuta ieri pomeriggio una conferenza stampa indetta da una parte del consiglio comunale di Marsala, a Piano Triennale Opere Pubbliche approvato la maggioranza dei consiglieri ha voluto chiarire punti e ragioni del voto, rispondendo alle accuse che il sindaco Alberto Di Girolamo aveva lanciato nei confronti dei consiglieri, quelli ritenuti non “Fedelissimi”, cioè tutti tranne 4.
Presenti in conferenza oltre al Presidente, Enzo Sturiano, i consiglieri Ivan Gerardi, Pino Milazzo, Giovanni Sinacori, Arturo Galfano, Flavio Coppola, Ginetta Ingrassia, Aldo Rodriquez, Ignazio Chianetta.
Il Primo Cittadino li aveva definiti irresponsabili per il danno arrecato alla città e per questo si era descritto come “Disgustato”, termine che i consiglieri rimandano al mittente con un duro documento redatto e nel quale si legge che il disgusto è quello che provano i cittadini, da 4 anni a questa parte.
Disgusto per l’Amministrazione che tenta di mistificare la realtà, dicono i consiglieri, per nascondere un proprio fallimento.
Sturiano lo dice chiaro: i consiglieri sono stati sempre responsabili votando atti deliberativi nel solo interesse della collettività, come la rinegoziazione dei mutui.
Nessuna risorsa è stata toccata, non sono state tolte somme destinate alle scuole o all’acquedotto, né quelle per i progetti cofinanziati, non sono state toccate le risorse per la pubblica illuminazione.
Un esempio su tutti, la manutenzione delle strade per le quali sono stati previsti 750 mila euro nel 2017, 740 nel 2018 e 740 più 200 nel 2019 che comprendono anche i costi per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Gli scontri consumati in aula tra i consiglieri e l’Amministrazione e tra gli stessi rappresentanti di Palazzo VII Aprile portano la firma di un regista, lo dice Sturiano e lo sottoscrivono anche gli altri esponenti, preferiscono però glissare sul nome.
E sulle opere pubbliche inserite nel Piano ce ne sarebbe qualcuna che addirittura era sprovvista di progetto, solo un semplice sopralluogo, ad esempio, effettuato al paventato parcheggio di San Filippo e Giacomo, stessa cosa per la rotatoria di via Tunisi. Insomma, opere che prevedevano un mutuo di 150 mila euro ma che non hanno alcun progetto presentato all’ufficio tecnico del Comune, nel piano sono state calate opere che non avevano i requisiti per poter essere discusse e approvate in consiglio stesso.
L’unico dato, lo dicono i consiglieri da Sinacori a Coppola, è quello del fallimento dell’amministrazione Di Girolamo, oltre a quello secondo cui il sindaco ha costruito la sua carriera politica grazie al Pd.
E seduto insieme agli altri c’è Rodriquez, il pentastellato, che chiarisce la sua posizione: gli atti votati non hanno alcun filone con Sturiano ma riguardano il superiore interesse della città.
Città che è piena di spazzatura, dove non c’è alcun interesse per le periferie, dove non c’è ancora la pulizia delle spiagge, nessuna cura del verde pubblico: “Chiedo scusa alla città per avere sostenuto nel 2015 Alberto Di Girolamo, non c’è mai stata la squadra, i suoi assessori non hanno mai avuto il coraggio di contestarlo”, queste le parole di Sturiano.
E a chiusura dei lavori si fa cenno a Palazzo Grignani che vedrà la chiusura nei pomeriggi, a partire da questo martedì, per la mancata sostituzione delle lampadine.
Lo scontro a distanza continua, i consiglieri non tornano indietro e inchiodano l’Amministrazione alle loro responsabilità.
Tutto come previsto, alla conferenza stampa indetta dalla maggior parte dei consiglieri comunali con in testa il presidente dell’aula, Enzo Sturiano, rispondo altri consiglieri con un documento molto duro.
Sturiano e company hanno bacchettato l’Amministrazione Comunale e in particolar modo il sindaco, Alberto Di Girolamo, per avere avuto una caduta di stile nel tacciare la scelta del consiglio, nell’approvazione del Piano Triennale Opere Pubbliche senza accendere mutui, come disgustosa. Gli eletti di Sala delle Lapidi rappresentano, piaccia o meno, la vera espressione cittadina.
A rispondere, in coro, sono cinque fedelissimi del sindaco: Federica Meo, Calogero Ferreri, Mario Rodriquez, Linda Licari e Luana Alagna. E’ questa la maggioranza su cui può fare affidamento la giunta e il Primo Cittadino.
I cinque accusano Sturiano di gestione personalistica dell’intera assise: “Non possiamo non rilevare tuttavia che il decoro istituzionale, dopo la scorsa seduta di consiglio, ne risulta ancora una volta compromesso da atteggiamenti che sviliscono l’onore della carica che ricopriamo. Si rileva una gestione personalistica del consiglio comunale in cui la presidenza, carica istituzionale che dovrebbe rappresentare l’intera assise, chiosa e polemizza su ogni intervento venendo meno al ruolo di garanzia che è disciplinato da statuto e regolamento del consiglio comunale. Quest’ultimo passaggio viene confermato dalla convocazione di una conferenza stampa a nome “dell’ufficio di presidenza”, istituzione che rappresenta l’intera assise, per rispondere di scelte politiche “personali” o di “area politica”, che qualora programmate in altra formula sarebbero pienamente legittime”.
I firmatari accusano la non condivisione della convocazione con altri gruppi ma vengono smentiti nei fatti dalla presenza del consigliere Aldo Rodriquez, Cinque Stelle, che certamente non è ascrivibile alla maggioranza di alcun consigliere e nemmeno a quella del sindaco.
E’ singolare come siano altri consiglieri che si ergono a difesa dell’Amministrazione e non sia lo stesso Di Girolamo a rispondere nel merito delle cose.
Si consuma un ulteriore strappo tra Luana Alagna e Enzo Sturiano che volle allora la consigliera in lista, facendola eleggere, per via della forte amicizia con la moglie.