“Nel '92 Riina confidò a Brusca: 'Se dovessero arrestarmi sappi che solo Salvatore Biondino e Matteo Messina Denaro sanno del papello e della trattativa’”.
A ricordare le parole del collaboratore di giustizia Giovanni Brusca è il consulente della Commissione parlamentare antimafia Roberto Tartaglia. L’ex pm del processo Trattativa Stato-Mafia si è soffermato, nel corso di un’intervista rilasciata alle telecamere dell’Associazione Memoria e Futuro, sul ruolo strategico del super latitante Matteo Messina Denaro nella stagione delle bombe del ’92-’93, direttamente dal paese che gli ha dato i natali, Castelvetrano.
“Matteo Messina Denaro è colui che dopo l’arresto di Riina nella famosa riunione del villino di Santa Flavia - ha ricordato Tartaglia - decide di esportare la strategia stragista di Cosa nostra in continente. Facendola diventare a tutti gli effetti un’azione terroristica che colpisce obiettivi completamente aldifuori dalla logica di Cosa nostra”. “Fino a quando ci sarà uno degli stragisti di Cosa nostra del ’92-’93 a piede libero in questo paese, - ha concluso il magistrato - i conti con quegli anni e con il passato non si potranno mai dire chiusi”.