Leo Sutera, il boss mafioso del mandamento di Sambuca di Sicilia, considerato uno dei fedelissimi del superlatitante Matteo Messina Denaro, è stato condannato a 18 anni di carcere.
Il processo si è celebrato con rito abbreviato davanti al gup Marcella Ferrara. Insieme a Sutera erano imputati anche altre tre persone accusate di favoreggiamento: Giuseppe Tabone, imprenditore di 53 anni; Maria Salvato, fioraia di 45 anni; Vito Vaccaro, di 57 anni, tutti condannati a tre anni. Le indagini coordinate dai sostituti procuratori Alessia Sinatra, Geri Ferrara e Claudio Camilleri hanno permesso di arrestare l’anziano boss lo scorso 29 ottobre, quando investigatori dello Sco e della Squadra mobile di Palermo e Agrigento lo catturarono nella sua abitazione contestandogli una nuova accusa di associazione mafiosa. Per gli inquirenti Sutera era ai vertici dell’associazione mafiosa della provincia di Agrigento e aveva rapporti personali con Messina Denaro a cui è legato da un’antica amicizia.