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15/09/2019 09:06:00

Marsala, che settimana: i concerti, le Vie dei Tesori, il teatro al Parco e ...

di Marco Marino

 Dire che a Marsala non ci sia alcun tipo di programmazione culturale è certo segno inequivocabile dell’avanzamento della propria miopia o, peggio, di una volontaria cecità. Soprattutto in questo ultimo scorcio d’estate la città sembra voler offrire in tutti i modi la possibilità di farsi riscoprire, di rivelare un’anima dimenticata persino dai suoi stessi concittadini. In particolare nella settimana che oggi si chiude, gli eventi da sottolineare sono così tanti che, per raccontarveli tutti, è meglio procedere in ordine cronologico.


Il lunedì, si sa, deve dare il giusto abbrivio a tutto quello che seguirà nei giorni successivi. E la settimana non poteva cominciare meglio se pensiamo che lunedì l’associazione “Otium” ha riaperto le porte dell’antico Circolo di Cultura di Casa Damiani, inaugurando una nuova stagione di attività e incontri. Il primo di questi, proprio la sera di lunedì 9, ha visto protagonisti due ospiti d’eccezione come Enzo e Lorenzo Mancuso che hanno incantato con i loro versi il cortile del Circolo stracolmo di spettatori.


Queste giornate, poi, hanno ritrovato nel tema della lingua, della lingua siciliana, il loro motivo conduttore: più che una “patria”, la lingua è una “matria” cui tutti ci sentiamo intimamente legati. Ecco allora che i fratelli Mancuso compongono ricercando e seguendo i suoni del dialetto di Sutera; e così anche Chiara Putaggio che - giovedì nel giardino del Parco Archeologico - ha voluto dare alla sua “Medea” la voce del dialetto della sua infanzia, una lingua universale capace di trasformare le parole in gesti che feriscono chi ascolta. “Medea, la strània” è stato uno spettacolo perturbante: la confessione estrema e straziante che il personaggio più torbido della tragedia greca, la principessa Medea (interpretato dalla stessa Putaggio), decide di affidare alla nutrice dei figli che ha ucciso (Luana Rondinelli). Putaggio e Rondinelli con una standing ovation di più di quattrocento persone hanno siglato il successo della rassegna teatrale “InMito al Parco”, realizzata grazie all’Associazione degli Amici del Parco Archeologico, presieduta da Violetta Isaia. 

 


L’apoteosi, però, si è raggiunta venerdì. Innanzitutto per l’arrivo delle Vie dei Tesori, il format che ha permesso la riapertura di ventuno luoghi straordinari, ma sconosciuti o tristemente trascurati in città. Uno su tutti è il Campanile della Chiesa del Carmine con la sua suggestiva scalinata elicoidale: è stato restaurato dalla Diocesi di Mazara del Vallo con i fondi dell’8x1000 e restituito alla comunità lilibetana perché questa potesse rimpossessarsi di una testimonianza importante della sua storia. A riaprire il sito, il vescovo Domenico Mogavero insieme al sindaco Alberto Di Girolamo e all’assessore Clara Ruggieri.

 


E per finire in bellezza, il concerto dell’Orchestra Sinfonica Siciliana alla Plateia Aelia. Protagonisti il “Concertone in Do Maggiore per violini e orchestra” di Mozart e la “Sinfonia n. 2” di Brahms. La partecipazione dell’orchestra e del pubblico durante l’esecuzione di Brahms aveva qualcosa di eccezionale: tutti i movimenti della sinfonia sono stati accompagnati da una teoria di sguardi estatici, che suggerivano il profondo trasporto che solo la grande musica riesce a sortire sugli animi.


Il timore - l’unico che si osa sollevare - è che questa lunga e ricca trama di eventi sia un po’ come la coda finale dei giochi pirotecnici, la cosiddetta “musculiata”: una rapida e sorprendente successione di fuochi destinata a lasciarci presto nel silenzio più assoluto.