di Marco Marino
Alcuni dicono che sia nato nell’epoca sbagliata. Altri sottolineano che un genio così non poteva che nascere in Italia. Altri ancora, poi, sperano che un giorno riesca a ritornare dall’aldilà per assistere ai frutti delle sue “visioni”. Questi sono solo alcuni dei luoghi comuni che girano attorno alla figura di Leonardo da Vinci nell’anno del cinquecentenario della sua morte (1519-2019).
Percepiti sempre come qualcosa di negativo, i luoghi comuni rappresentano invece la testimonianza più valida della fama di qualcuno. Una celebrità tale da essere travisata, a volte fraintesa. Nel caso specifico Leonardo, grazie al suo talento sregolato e a uno sguardo capace di vedere al di fuori del reale, s’è imposto nell’immaginario collettivo come la rockstar del Rinascimento: non potevano mancare, allora, leggende e campanilismi sul suo conto.
Eppure non bisogna preoccuparsi, a tutto c’è rimedio. E se si coltiva il desiderio di incontrare Leonardo, scongiurando i luoghi comuni succitati, alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo c’è una preziosa occasione: la mostra “Leonardo. La macchina dell’immaginazione”, curata dall’Istituto dell’Enciclopedia Treccani e realizzata da Studio Azzurro.
«Era doveroso che Treccani si soffermasse su Leonardo», ha detto in conferenza stampa Massimo Bray, Direttore Generale dI Treccani, «era doveroso perché Leonardo interpreta realmente l’ideale enciclopedico, questa caratteristica propria del Rinascimento dell’uomo universale, dell’uomo capace di studiare, riflettere e sperimentare le conoscenze. Con questa mostra volevamo entrare nella mente di Leonardo, che abbiamo definito la macchina dell’immaginazione, e capire quante tradizioni, quante storie c’erano alle spalle».
Attraverso l’esperienza interattiva e multimediale, le sette videoinstallazioni messe in scena da Studio Azzurro ci danno l’occasione di insinuarci nel genio leonardesco. Soprattutto ci permettono di scorgerne le potenzialità visionarie e la capacità pragmatica della loro realizzazione: nella mente di Leonardo ogni pensiero si configura come un’immagine che può essere disegnata e quindi creata.
Quando si esce dalle stanze della mostra - dopo essersi immersi negli appunti nelle parole e nelle pitture dell’icona dell’ingegno rinascimentale - per tutta la durata della visita si ha l’impressione di avere appena appena sfiorato cosa significa davvero essere “umani”, quali e quante sono le possibilità espressive che ognuno di noi nasconde dentro di sé. Ed ecco che sopraggiunge lo stupore nel ripensare che un solo uomo, Leonardo da Vinci, più di cinquecento anni fa, quelle potenzialità le ha tutte incarnate ed espresse.
“Leonardo. La macchina dell’immaginazione”, realizzata grazie al contributo del Comune di Palermo e della Fondazione per l’Arte e la Cultura “Lauro Chiazzese”, è visitabile dal martedì alla domenica, dalle 9.30 alle 18.30. Rimarrà aperta fino al 26 gennaio 2020.