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27/09/2019 07:18:00

Sicilia, un altro Comune sciolto per mafia. Ecco di cosa si tratta

 Sciolto per mafia un altro Comune in Sicilia. Si tratta di Misterbianco, in provincia di Catania. Lo ha deliberato il Consiglio dei Ministri, che ha sciolto Giunta e consiglio, e ha affidato il Comune ai piedi dell'Etna ad una commissione straordinaria. La decisione arriva dopo la relazione del Prefetto. Indignato, scioccato e incredulo il Sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo ex deputato regionale del Pd.  Negli anni Ottanta e Novanta, Di Guardo  fu sotto scorta per le sue campagne nel paese in cui a quel tempo si combatteva una cruenta guerra di mafia: ”Oggi il Consiglio dei ministri, con un’accusa infamante e inverosimile, ha sciolto il Consiglio comunale di Misterbianco - ha scritto in un comunicato - per infiltrazioni mafiose. Sono indignato. Con quest’atto incomprensibile le autorità statali umiliano e mortificano uno dei più virtuosi Comuni siciliani, esempio di legalità e buongoverno”.

“Il decreto di scioglimento del Consiglio – ha concluso Di Guardo - mi appare  come un’insopportabile provocazione, uno scandalo che grida giustizia, al quale reagiremo con assoluta determinazione per tutelare il buon nome e la dignità di una comunità ferita e oltraggiata ingiustamente. Oggi è un triste giorno per Misterbianco. Paradossalmente, lo scioglimento del Consiglio di Misterbianco per infiltrazioni mafiose obbedisce alla logica del potere mafioso. Si è voluta spegnere una voce istituzionale che inflessibilmente si è levata contro la mafia e il malaffare".


Il passo decisivo per lo scioglimento è stato l’arresto del vicesindaco Carmelo Santapaola, per intestazione fittizia di beni perché coinvolto in un‘inchiesta sulle scommesse online gestite dai cugini. La procura - dopo le indagini di polizia, finanza e carabinieri - ha contestato a Carmelo Santapaola di essere titolare di fatto, assieme ai fratelli Carmelo e Vincenzo Placenti, indicati al vertice del gruppo legato a Cosa nostra, dell'Orso Bianco Caffè, locale già sequestrato il 14 novembre scorso. Il vicesindaco si è dimesso dal suo incarico, mentre il prefetto lo sospendeva dalle funzioni.