Dario Safina, assessore a Trapani della giunta di Giacomo Tranchida, si è dimesso da consigliere comunale mantenendo solo il posto in giunta. un atto dovuto o un atto imposto dal sindaco?
Penso siano l’ultima delle questione le mie dimissioni, è un atto corretto e dovuto nei confronti della lista ma anche per meglio svolgere il mio ruolo da assessore e conciliare anche i miei impegni lavorativi, sono un libero professionista, e quelli personali perché sono anche il presidente del circolo di tennis di Trapani.
Le ultime sedute del consiglio comunale trapanese sono state un po' difficili, durante l’approvazione del bilancio lei ha fatto due interventi forti, con alcune accuse lanciate alle consigliere grilline, ammonendole sui quarant’anni di politica passata: non tutto è da buttare, ha detto. E’ così?
A me non piace la generalizzazione, la storia della sinistra ha rappresentato, se sommiamo comunisti e socialisti, metà dell’elettorato italiano per circa quaranta anni. Se si è al governo vuol dire che si rappresenta un pezzo importante del Paese, io non credo che dal 1948 in poi tutta la storia politica italiana sia da buttare. E rivendico con forza quella parte di storia, la generalizzazione non mi piace, mi spiace che gente giovane rimanga abbarbicata a questa concezione. I Cinque Stelle rappresentano una parte importante della politica italiana e hanno portato alla ribalta alcuni temi fondamentali come le tematiche ambientali e della trasparenza. Ma ci si confronta e non si additano gli altri.
Safina, a che punto siamo con la riorganizzazione del personale comunale?
Siamo a buon punto e spero la settimana prossima di concludere l’iter con il dirigente responsabile e di poter presentare una piattaforma all’amministrazione che la renda soddisfatta con uffici più efficienti riguardo soprattutto agli obiettivi che si prefigge il governo della città. Al contempo stiamo cercando di sbloccare delle risorse per delle assunzioni.
Lei ha tantissime deleghe, come mai? Tranchida la ritiene bravo?
Io mi occupo di Personale perché nella vita faccio questo, di Lavori Pubblici perché volevo confrontarmi con questa tematica. Lavori pubblici non significa far seguire come vengono fatte le strade, per quello ci sono i tecnici, vuol dire contribuire al progetto di proiezione della città al futuro. Stiamo in questi giorni lavorando con l’assessore al Bilancio, Bongiovanni, a delle variazioni di bilancio che potrebbero portare importanti investimenti in città. Questi investimenti bisognerà programmarli e il mio assessorato ha un ruolo fondamentale, il sindaco mi sta riconoscendo grande autonomia, fermo restando che io mi confronto sempre con lui.
I cittadini lamentano le buche sulle strade trapanesi…
L’anno scorso abbiamo fatto una variazione di bilancio per un milione di euro per la manutenzione delle strade e dei marciapiedi. I lavori sono già in corso in città e a breve anche nelle zone limitrofe, c’erano strade che da oltre venti anni non vedevano alcuna manutenzione, stiamo intervenendo molto sull’accessibilità ai disabili: realizzeremo circa cinquanta nuovi accessi su strada per i disabili, la città è di tutti.
Riusciamo anche a rendere le spiagge più accessibili?
Lavoreremo pure su questo, in progetto ci sono gli scivoli sulla litoranea nord e poi c’è la spiaggia amica ma vorremmo migliorare il servizio. L’assessore Patti è sensibile al tema e sta lavorando in tal senso. Noi vogliamo una città a misura di bambino, di anziano, di disabile.
Sul fronte della pubblica illuminazione come siamo messi?
Abbiamo acquistato duecento corpi illuminanti, abbiamo illuminato adeguatamente le Mura di Tramontana, abbiamo riaperto il Bastione Conca, chiuso da anni. Parteciperemo con Agenda Urbana ad un bando per la manutenzione dei lampioni e delle luminarie. Inoltre stiamo sempre lavorando ad una serie di variazioni di bilancio che potrebbero sbloccare ulteriori due milioni e mezzo per la riqualificazione dei quartieri e delle strade. A breve si terrà una riunione di maggioranza per discutere di questo.
La maggioranza tiene nonostante i due consiglieri passati all’opposizione, Lipari e Garuccio?
La questione Garuccio dovrà essere affrontata direttamente dalla lista che ha contribuito ad eleggerla.
Lei è stato pesante con la Garuccio, le ha detto che non intende parlare di coraggio con lei…
Certo. Il coraggio non è avere la forza di lamentarsi o di sbraitare. Io confido nel fatto che la Garuccio possa rientrare, perché ha cuore e lo ha dimostrato. Io non intendo polemizzare con nessuno di loro ma il coraggio politico è quello di saper buttare il cuore oltre le barriere e fare battaglie complicate anche da soli. Io non lo so se ho mai avuto questo coraggio, so per certo che ho avuto la capacità di mettere le mie aspirazioni personali un passo indietro rispetto al bene della squadra per la quale gioco.
Lei è pronto a gettare il cuore oltre le barriere e ad abbracciare il nuovo contenitore di Renzi, Italia Viva?
Io sono fondatore del Pd, ero segretario provinciale dei Ds quando abbiamo fondato il Pd che in termini politici mi ha fatto tanto male. Se dovessi dire chi mi ha fatto più male nella vita dovrei dire: tanti dirigenti del Pd. Il Pd nasce dalla consapevolezza che le culture riformiste da sole non erano in grado di incidere nella società, i democrati di sinistra avrebbero continuato ad avere il 15% e io magari oggi sarei stato deputato. Ho scelto di fare il Pd perché avremmo cambiato la società italiana, il Pd può cambiare la società italiana e quindi la sfida è questa. Se dovessi rendermi conto che non sarà così andrò con Renzi ma ad oggi sono convinto che quel contenitore è il Pd.
Il consigliere Giuseppe Lipari potrebbe tornare ad essere organico alla maggioranza del sindaco Tranchida?
Non lo so, c’è stato un allontanamento di Lipari per la condotta e lo dimostra il fatto che in consiglio comunale ha presentato diciannove emendamenti di mille euro ciascuno. Si tratta di una reazione schizzinosa, immatura di un giovanotto che non ha capito che la politica non finisce con l’elezione al consiglio comunale. La fretta per Lipari è una cattiva consigliera, in politica è grave. Non avere contezza dei propri limiti è grave, chiedere di poter parlare illimitatamente in consiglio comunale o presentare emendamenti di mille euro che non cambiano la vita. Gli altri emendamenti, seppure bocciati, avevano una sostanza.